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Riccardo III a Verona: il potere che travolge, il male che seduce

Il capolavoro giovanile di Shakespeare debutta all'Estate Teatrale Veronese in un nuovo allestimento diretto da Andrea Chiodi con protagonista Maria Paiato.

Il 17 e 18 luglio, l’Estate Teatrale Veronese ospita in prima nazionale al Teatro Romano una delle tragedie più oscure e affascinanti del repertorio shakespeariano: Riccardo III. Un’opera che mette in scena il potere quando oltrepassa ogni limite, calpestando i diritti e le libertà di individui e comunità. Il protagonista, Riccardo, duca di Gloucester, incarna l’archetipo della malvagità calcolatrice: astuto, spietato, capace di usare la violenza e l’inganno come strumenti per conquistare il trono.

A firmare questo nuovo allestimento è il regista Andrea Chiodi, che compie una scelta audace e carica di significato: affidare il ruolo di Riccardo a Maria Paiato, attrice tra le più intense e raffinate del panorama italiano. Una decisione che si rifà a una lunga tradizione teatrale in cui figure femminili hanno dato corpo e voce a questo personaggio, simbolo assoluto del male anche nel suo rapporto con le donne e con il potere che esercita su di esse.

In questa versione, il personaggio si arricchisce di nuove sfumature grazie a una lettura che attraversa i confini di genere, aprendo a una riflessione più ampia sulla complessa dialettica tra maschile e femminile. Una scelta coerente con il tema dell’acqua, elemento fluido e trasformativo che guida il nuovo ciclo triennale del festival, intitolato Planet Shakespeare.

Ma è soprattutto nel modo in cui viene trattato il personaggio che questo Riccardo III sorprende. Chiodi non si sofferma sulla storica deformità fisica del protagonista – spesso interpretata come simbolo di una devianza morale – ma sceglie di esplorarne l’intelligenza, l’ironia, e la capacità di manipolazione emotiva. Riccardo non è solo un corpo distorto, ma una mente brillante, che seduce prima ancora di colpire. “Il male – osserva il regista – ha sempre il volto della seduzione. E infatti, ci circonda”.

Una rilettura profonda e provocatoria, che ci invita a guardare oltre le apparenze e ci interroga su come il potere riesca a imporsi attraverso il fascino e la paura. Un Riccardo III più attuale che mai.