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Venezia: ad Armando Punzo e la sua Compagnia della Fortezza il Leone d’Oro della Biennale Teatro 2023

È stato assegnato ad Armando Punzo, a Venezia, all’interno di una cerimonia ospitata a Ca’ Giustinian, il Leone d’Oro alla carriera conferito dalla Biennale Teatro 2023.

Fondatore della storica Compagnia della Fortezza, dopo trentacinque anni di intensa attività teatrale che ha preso vita in un contesto particolare come quello della Fortezza medicea di Volterra, Punzo è stato il primo regista a proporre l’istituzione di un gruppo teatrale in carcere. Da Volterra sono poi germinate numerose iniziative, come quella che ha visto l’Italia capofila del progetto europeo “Teatro e carcere in Europa”, coinvolgendo istituzioni penitenziarie di Francia, Spagna, Svezia, Germania, Gran Bretagna. Il suo nuovo spettacolo premiato, Naturae, ha inaugurato Emerald — lo smeraldo come colore di prodigi, dal Mago di Oz — rassegna che sta animando i teatri e gli spazi di Venezia, Mestre e Marghera fino a sabato 1 luglio e che si articola in numerosi spettacoli e appuntamenti con i protagonisti più importanti della scena teatrale contemporanea, oltre alle produzioni realizzate nell’ambito di Biennale College Teatro (il contenitore formativo dedicato a talenti artistici). Fondata nel 1988, la Compagnia della Fortezza ha recentemente ottenuto la creazione di un teatro proprio, disegnato dall’architetto Mario Cucinella, e nei propositi del suo fondatore, anche grazie al supporto concreto della città di Volterra e della Regione Toscana, è candidato a diventare il primo Stabile collocato in un carcere e a essere protagonista di una tournée europea.

Naturae è frutto di un progetto nato dalle riflessioni sul teatro shakespeariano iniziate da Punzo nel 2015, e dal confronto con il surrealismo magico di Jorge Luis Borges, dove si mette in rappresentazione con arte l’idea che la vita è un’infinita invenzione in cui l’uomo ha possibilità e capacità di riaprire un tempo nuovo.

L’occasione, con le sue repliche, ha dato la possibilità al pubblico di vedere in scena il regista e i suoi attori-detenuti al di fuori dell’istituto penitenziario, tutti, con l’intero gruppo di lavoro, presenti orgogliosi e commossi alla cerimonia nella prestigiosa Sala delle Colonne.

Il regista e drammaturgo di origine campana ha spegato: “Senza alcuna volontà iniziale, sono emerse una narrazione e una visione dell’uomo che ci hanno fatto scegliere di riscrivere l’opera di Shakespeare per sconfessare una superstizione che vede l’uomo ripetersi all’infinito sempre uguale a sé stesso, senza alcuna possibilità di cambiamento. Dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà”.

Il Leone d’Argento della 51^ edizione del Festival Internazionale del Teatro è stato consegnato al collettivo belga FC Bergman, costituito da Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e Marie Vinck e fondato nel 2008 da sei artisti. Autore di spettacoli che sono un originale amalgama tra cinema, letteratura, arti visive, il gruppo fiammingo ha presentato sabato 17 e domenica 18 giugno in un hangar della zona industriale di Marghera, in prima nazionale, Het Land Nod (La terra di Nod), spettacolo che sfida lo spazio tradizionale del teatro prendendo ispirazione da un luogo, il Museo Reale delle Belle Arti di Anversa, di cui riproduce in scena la maestosità dell’intera sala Rubens. “Il museo può anche essere visto come una metafora dell’Europa – suggerisce Stef Aerts – un mondo in cui era bello vivere, ma che ora si sta sgretolando e ha bisogno di rinnovamento”.

I premi assegnati, consegnati nel corso della mattinata dal Presidente della Biennale Roberto Cicutto, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione dell’ente su proposta dei direttori del settore Teatro Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte), al terzo anno di mandato.

Laura Vicenzi