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Verona: La Bottega del Caffè di Goldoni

Torna il grande teatro italiano con Michele Placido protagonista. 

Arriva a Verona "La Bottega del Caffè" di Carlo Goldoni, diretta da Paolo Valerio. 

Accogliamo appieno e portiamo sulla scena tutta la vitalità e il divertimento della commedia, la comprensione che l’autore mostra per l’uomo di cui ritrae con sottigliezza le virtù e i lati oscuri, il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura, per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi universali. Di questo testo meraviglioso è protagonista un microcosmo di persone che gravitano in un campiello veneziano. Attorno a don Marzio, il nobile napoletano che osserva questo piccolo mondo e con malizia ne intriga i destini, figure tutte importanti, ognuna ambigua e interessante: una coralità in cui la pièce trova il fulcro del suo impeccabile meccanismo, che imprime ritmi vorticosi alle interazioni fra i personaggi. Cosa succede? Nulla di clamoroso: qualcuno si rovina al gioco, due amanti si ritrovano e si perdonano, qualche sogno s’infrange… ma soprattutto si spettegola. È Venezia – come dice don Marzio – un paese in cui tutti vivono bene, tutti godono la libertà, la pace, il divertimento.
Paolo Valerio

dal 19 al 23 ottobre ore 20.45 23 e 24 ottobre ore 16.00
TEATRO NUOVO VERONA

Michele Placido
LA BOTTEGA DEL CAFFÈ

Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
GoldenArt Production
Teatro della Toscana – Teatro Nazionale

di Carlo Goldoni
personaggi ed interpreti
Don Marzio Michele Placido, Trappola Luca Altavilla, Eugenio Emanuele Fortunati, Vittoria Ester Galazzi, Lisaura Anna Gargano, Guardia Armando Granato, Pandolfo Vito Lopriore, Ridolfo Francesco Migliaccio, Leandro Michelangelo Placido, Placida Maria Grazia Plos
regia Paolo Valerio
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Stefano Nicolao luci Gigi Saccomandi
musiche Antonio Di Pofi movimenti di scena Monica Codena
durata dello spettacolo: 1 h 55’ senza intervallo

TRAMA
Il caffè gestito da Ridolfo funge da osservatorio per il maldicente don Marzio. Sua vittima prediletta è Eugenio, giovane mercante che ha perso enormi somme nella bisca di Pandolfo giocando col falso conte Leandro, in realtà un truffatore di nome Flaminio.
Non risparmia nemmeno Vittoria, moglie di Eugenio, alla quale racconta la frottola di una relazione di suo marito con la ballerina Lisaura, corteggiata invece da Flaminio.
Quando poi Placida, moglie di Flaminio, giunge da Torino alla ricerca del marito, don Marzio la fa passare per una nota avventuriera… Finché i nodi vengono tutti al pettine. E don Marzio finirà con l’essere isolato da tutti, escluso da una società dai tanti lati oscuri.

«Il luogo della scena, che non cambia mai, merita qualche attenzione: è una piazzetta nella città di Venezia. Di fronte vi sono tre botteghe: quella in mezzo è un caffè, quella a destra è occupata da un parrucchiere e l’altra a sinistra da un biscazziere. Da una parte, vi è fra due calli, una casetta, abitata da una ballerina, dall’altra una locanda». È lo stesso autore a descriverci nei “Memoires” la scena con perfetta unità di luogo, in cui si svolge “La bottega del caffè”: una commedia corale incentrata su un microcosmo che tratteggia uno sfaccettato affresco sociale e umano su cui il maldicente don Marzio imbastisce i suoi ricami.Goldoni, sempre nei “Memoires”, definisce don Marzio “un chiacchierone maldicente, molto originale e comico, uno di quei flagelli dell’umanità che preoccupa tutti quanti, e infastidisce i frequentatori abituali del caffè”.

Con sottigliezza e fantasia, don Marzio carpisce le confidenze e i segreti dei vari personaggi, capta notizie e le distorce a suo piacimento. «Don Marzio – sottolinea Piermario Vescovo in “Goldoni e il teatro comico del Settecento” – inventa e calunnia, ma finisce con lo scoprire verità nascoste. In particolare, verso il finale è lui a rivelare al capo dei birri il luogo in cui il biscazziere Pandolfo poco prima gli ha confessato di nascondere le carte truccate, così da causarne l’arresto, salvando dalla rovina il mercante Eugenio, imperterrito giocatore. Nelle ultime scene don Marzio è solo, al centro del campiello, e i vari personaggi compaiono alternandosi dalle finestre e dalle porte degli edifici che si affacciano sulla piazzetta, protestando uno dopo l’altro per gli equivoci e le false dicerie, ma in realtà facendo di lui il capro espiatorio delle loro colpe e omissioni». Moderna e complessa, ricca di ironie e acutezze, la commedia unisce una sapiente scrittura drammaturgica corale all’italiano settecentesco parlato, superando la stessa caratterizzante unità d’ambiente, quella di un campiello veneziano, dalla mattina al tramonto, in uno spaccato di vita quotidiana, che mette insieme lo spazio aperto di un caffè e quello chiuso di una casa da gioco clandestina.

INCONTRI DEL GIOVEDÍ CON GLI ATTORI

Gli incontri, in programma alle 18.00 al Teatro Nuovo, sono condotti da Carlo Mangolini Direttore Artistico Spettacolo del Comune di Verona e dalla giornalista Alessandra Galetto.

21 ottobre 2021
Michele Placido e gli altri interpreti della BOTTEGA DEL CAFFÈ

Ingresso libero soggetto alle stesse regole antiCovid-19 degli spettacoli

 

VENDITA BIGLIETTI

Teatro Nuovo, piazza Viviani 10, tel. 0458006100, da lunedì a sabato, ore 15.30-19.30 (fino alle ore 21.00 nei giorni di spettacolo serale)
Box Office, via Pallone 16, tel. 0458011154, da lunedì a venerdì, ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00
on-line su www.boxol.it/boxofficelive/it