A Brescia il circo si fa minimal. La compagnia Le Cheptel Aleikoum di Saint-Agil (Francia) ha degnamente aperto l'Ottava Festa de...
A Brescia il circo si fa minimal. La compagnia Le Cheptel Aleikoum di Saint-Agil (Francia) ha degnamente aperto l'Ottava Festa del Circo di Brescia con il progetto "Notturno per musica e circo", una fusion di jazz/lounge e abilità mimico/acrobatiche pensata appositamente per il castello di Brescia. Un itinerario fatto di luci e musica accompagna lo spettatore nella sua riscoperta del circo moderno. Il più grande spettacolo del mondo si è svestito del tendone per costruirsi spazi più intimi. Anfratti, gole murate e spiazzi verdi, diventano le "piste" su cui gli artisti tornano ad emozionare.
Il collettivo francese imposta lo spettacolo su una riscoperta del gesto, inteso come espressione musicale del corpo e sottolinea il tutto creando una sorta di botta e risposta tra gli strumenti che accompagnano le esibizioni e l'artista che le esegue. Il circo rinuncia ai fronzoli e si veste di bianco e nero, rallenta e si concede ai toni della notte. Si finisce così per assistere ad una teatralizzazione, in cui la ricerca emozionale è pari alla ricerca dello stupore e della prodezza. Nulla è lasciato al caso, dalle foglie degli alberi che colorano le pedane, al magnesio degli acrobati che si mischia alla notte, fino ai finti errori sistemati qua e là per richiamare l'attenzione dello spettatore.
Sei sono i momenti che compongono l'opera. Dall'apertura dedicata ai musicisti che si divertono a tappeto elastico e ai giocolieri, passando per gli acrobati della fune e della pertica, fino alle corde volanti, al mano a mano e al trampolino. Particolare attenzione è da riservare alle esibizioni con la fune, in cui l'artista, lo scenario e la musica trovano forse l'equilibrio migliore. L'ausilio di luce e acqua che si avvolgono alla corda mentre l'acrobata si annoda e si lega ad essa, creano un effetto ineguagliabile. In questa spazio la poesia dei movimenti segue perfettamente la ritmica degli strumenti, e lo sforzo dell'uomo è impercettibile quasi che il virtuosismo fisico più che il fine sia solo il mezzo attraverso cui far fluire l'immagine. Sempre alla fune una donna danza a due metri d'altezza nella notte bresciana, un uccellino poggiato sulla sua altalena che gioca a sfidare le sbarre di una gabbia che non c'è. Figure perfettamente geometriche all'interno del camponero del cielo e gli spettatori che si trattengono dall'applaudire per non "disturbare" . Si finisce con l'artista alla pertica che insegue nelle sue verticalità impossobili un suonatore di tromba sui pattini. I circensi salutano forzando un poco di italiano e ringraziano, il pubblico se ne esce ma lentamente, quasi mal volentieri, cercando di trattenere ancora un poco il gusto semplice ma intenso del "Notturno per musica e circo".
La compagnia francese replicherà in castello dal 20 al 23 giugno sempre alle ore 22,00.
Francesco Venturini e Fabio Bertoloni