Recensioni - Opera

A Fermo arriva Tosca

Come da tradizione arriva la consueta stagione della rete lirica delle Marche, che si svolge al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, teatro dell'Aquila a Fermo e teatro della Fortuna a Fano.

Il primo titolo è Tosca di Giacomo Puccini, in anticipo per celebrare i cento anni della scomparsa del grande compositore.

La regia dell'indimenticata Renata Scotto, per l'occasione viene ripresa da Renato Bonajuto. Un allestimento ultra classico, rispettoso del libretto, semplice ed efficace. Le scene di Michele Olcese ricreano fedelmente i tre grandi spazi dove si svolge la vicenda.

Il primo atto nella chiesa di Sant'Andrea della Valle con il ritratto della Maddalena-Attavanti al centro. Nel secondo atto troviamo lo studio di Scarpia a Palazzo Farnese con scrivania, candele e crocefisso. Il terzo atto con il carcere di Castel Sant'Angelo e le sue mura. Raffinate le luci di Andrea Tocchio, molto curati i costumi di Artemio Cabassi, dove spiccano quelli della protagonista di tre colori diversi.

Alla guida della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana c'era la bacchetta sicura di Giovanni Di Stefano. Il maestro ha messo in luce tutti i colori della partitura, passando con naturalezza e omogeneità dai momenti più concitati alle pagine più liriche dell’universo pucciniano. Nonostante un'attenzione alle voci, in qualche momento l'orchestra è risultata sovrastante. Puntuale il Coro del Teatro Ventidio Basso, diretto dal maestro del coro Giovanni Farina, che ha eseguito egregiamente l’imponente Te Deum nel primo atto. Efficace anche il coro Voci Bianche La Corolla Spontini, seguito dal maestro Mario Giorgi.

Monica Zanettin è stata una valida Tosca. Buona emissione, si muove con sicurezza tra il registro medio e quello acuto. Scenicamente molto partecipe, esegue un “Vissi d’arte” con grande trasporto e naturalezza.

Vincenzo Costanzo ha delineato un Cavaradossi molto energico, dagli acuti facili. Pasta e colori sono interessanti, non guasterebbe qualche controllo in più sulle dinamiche e meno verismo, come è successo in alcuni momenti dell'applauditissima romanza "E lucevan le stelle".

Federico Longhi è stato un ottimo Scarpia di impatto e imponenza. Voce baritonale solida che ben si lega alla figura del “villain” diabolico.

Luciano Leoni un corposo Angelotti, Domenico Colaianni un corretto Sagrestano.

Completavano il cast Pietro Picone (Spoletta), Davide Filipponi (Sciarrone) Carlo Bonelli (Un carceriere) e il delicato pastorello di Enrico Maria Ciarrocchi.

A fine recita tantissimi applausi per un teatro da sold out.

Interessante che proprio nella giornata contro la violenza sulla donna, sia andata in scena un'opera così importante e significativa.

Marco Sonaglia

 

TOSCA

Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal dramma omonimo di Victorien Sardou

Musica di Giacomo Puccini

 

Direttore Giovanni Di Stefano

Regia Renata Scotto

Ripresa da Renato Bonajuto

Scene Michele Olcese

Costumi Artemio Cabassi

Luci Andrea Tocchio

 

Floria Tosca Monica Zanettin

Mario Cavaradossi Vincenzo Costanzo

Il barone Scarpia Federico Longhi

Cesare Angelotti Luciano Leoni

Un Sagrestano Domenico Colaianni

Spoletta Pietro Picone

Sciarrone Davide Filipponi

Un carceriere Carlo Bonelli

 

FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana

Coro del Teatro Ventidio Basso Maestro del coro Giovanni Farina

Coro Voci Bianche La Corolla Spontini Maestro del coro di voci bianche Mario Giorgi

 

Figuranti Mirco Abbruzzetti, Alberto Attorri, Danilo Capezzani, Gabriele Claretti, Andrea Dell’Olio, Giampaolo Gobbi, Michel Romandini, Valerio Vinòd Silverii

In coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

(Teatro dell'Aquila-Fermo 25 novembre 2023)