Recensioni - Opera

Alice, tra corpi e proiezioni

La nuova produzione dei Momix al Teatro Ponchielli

Con Alice, la loro nuova produzione che ha debuttato alcune settimane fa e che nella sua tournée invernale ha toccato anche il Teatro Ponchielli di Cremona, le proiezioni tornano a caratterizzare uno spettacolo dei Momix.  A differenza di alcuni titoli precedenti, quali Sun Flower Moon o la riedizione di The Passion, in cui le immagini venivano proiettate su un velario a proscenio, stavolta vengono utilizzate come sfondo per raccontare il viaggio della piccola Alice nel paese delle meraviglie.

 

Il corpo dei bravissimi e versatili ballerini della compagnia rimane sempre protagonista, ma fondamentale diventa l’interazione con lo spazio scenico ricreato per ogni sequenza. Lo spettacolo È diviso in due parti: Nella tana del Bianconiglio e Alice oltre lo specchio, durante le quali si succedono singoli quadri che illustrano i vari momenti del racconto. Nel complesso sembra però mancare un senso di unitarietà al progetto: infatti, fatta eccezione per la bellissima sequenza finale della prima parte, legata alle due regine ed al mondo delle carte da gioco, che si conclude con lo strappa applausi Cracked mirrors, l’impressione che si ha è quella di una serie di quadri, alcuni riusciti, altri meno, in cui però ciascuno si risolve in sé stesso. Moses Pendleton in questo nuovo progetto sembra scivolare sulla storia di Alice, senza andare mai veramente a fondo, rimanendo in superficie. Il risultato regala comunque immagini di forte suggestione in cui però la raffinata estetica non sempre sembra toccare il cuore della storia.

 

Anche in quest’occasione Pendleton si conferma comunque abilissimo nel lavorare con oggetti e materiali differenti: molto efficace ad esempio è l’idea di ricreare il personaggio del bruco mediante una coreografia con delle gym ball. Allo stesso modo è sempre molto azzeccata la scelta delle musiche su cui spicca l’ironica The lobster quadrille di Franz Ferdinand.
Calorosissimo il successo decretato dal pubblico che ha esaurito per tutte e tre le repliche il Teatro Ponchielli.

Davide Cornacchione 17/03/2019