Recensioni - Opera

Ancona: Classica e struggente Madama Butterfly

Franco successo per la protagonista Myrtò Papatanasiu

Nel centenario della morte di Giacomo Puccini anche il teatro delle Muse di Ancona ha deciso di omaggiare il grande compositore toscano. Il secondo titolo operistico molto amato dal pubblico è Madama Butterfly, che viene riproposta con l'allestimento del Teatro Coccia di Novara in coproduzione con Teatro dell'Opera Giocosa di Savona, Fondazione Teatro delle Muse di Ancona, Fondazione Rete Lirica delle Marche.

La regia è dell'indimenticabile Renata Scotto, che la realizzò alla Fortezza del Priamar di Savona nel 2019. Qui viene riallestita da Renato Bonajuto (regista collaboratore della Scotto).

La parola chiave per questo allestimento è classicità. Uno spettacolo sobrio, raffinato, sotto il segno distintivo di una elegante tradizione.

Le scene di Laura Marocchino ricreano un Giappone fedele al nostro immaginario, quello del mondo pittorico di Hokusai e Hiroshige, ma nel contempo visionario, attraverso la sua ricercata ritualità. Tutto è dominato dalla casa col giardino ricco di fiori a Nagasaki, illuminato da un bellissimo gioco luci che sottolineava in modo efficace ed affascinante la narrazione. Ricercati e pienamente in tema gli ottimi costumi di Artemio Cabassi.

Francesco Angelico direttore principale del Teatro di Kassel, era al suo debutto operistico italiano. Alla guida dell'Orchestra Sinfonica "Gioachino Rossini" ha trovato un’impeccabile scelta dei tempi e delle dinamiche, che hanno creato un vivido e affascinante affresco sinfonico. Il racconto musicale viene articolato con una lucida consapevolezza, sottolineando sia i momenti lirici che quelli drammatici della partitura, con un bellissimo finale tessuto dalla potenza degli ottoni. Di alto livello anche il coro lirico marchigiano "Vincenzo Bellini" ben diretto dal Maestro Francesco Calzolaro, che nel famoso "Coro a bocca chiusa" ha trovato delicate sfumature.

Il soprano Myrtò Papatanasiu al suo debutto nel ruolo di Cio-Cio-San non ha deluso le aspettative. Avevamo avuto il piacere di ascoltarla negli anni passati qui nelle Marche sia come Donna Anna che come Violetta, ed eravamo curiosi di vederla alle prese con questa nuova eroina del repertorio. Una prova tutta in crescendo, che dopo un tiepido primo atto, ha trionfato negli altri due. La voce è sicura, omogenea nei registri, con una bella cantabilità unita ad un'eleganza scenica nei gesti e nella ricerca psicologica del personaggio. Applaudita l'aria "Un bel dì vedremo" nel secondo atto, struggente il finale con "Tu, tu, piccolo Iddio".

Il giovane tenore Giuseppe Infantino ha delineato un convincente Pinkerton. Una buona pasta vocale (da migliorare però nella proiezione del suono) ed un'accurata dizione si sono colte nelle arie "Dovunque al mondo" e "Addio fiorito asil". Un valido cantante da seguire nei suoi sviluppi di carriera.

Sergio Vitale è un ottimo Sharpless, con un bel timbro baritonale, un fraseggio sensibile e una sicura presenza scenica, che gli permettono di rendere veramente umano il suo personaggio. Di spicco la Suzuki di Manuela Custer, che conferma le sue qualità vocali ed espressive, creando sempre una variegata gamma di accenti, soprattutto nei momenti più squisitamente lirici. Pregevole e squillante il Goro di Raffaele Feo, ben delineati anche il Principe Yamadori di WooSeok Choi e lo zio Bonzo di Yongheng Dong. Completavano brillantemente il cast: Valentina Dell’Aversana (Kate Pinkerton), Rza Khosrovzade (Il commissario imperiale), Alessandro Pucci (L'ufficiale del registro), Valentina Chiari (La cugina), Tamara Uteul (La madre) e la dolcissima Ashlly Perez (Dolore).

Grande successo di pubblico per un teatro sold out e ovazioni all'uscita in scena di Myrto Papatanasiu. Si chiude una bella stagione di opera, grazie al consueto e ottimo lavoro del direttore artistico Vincenzo De Vivo.

Il teatro delle Muse di Ancona continua la sua programmazione con la ricca e interessante stagione di prosa.

Marco Sonaglia (Teatro delle Muse-Ancona 6 dicembre 2024)