
La nuova stagione lirica al teatro delle Muse inizia in una data alquanto significativa, nel giorno del compleanno del maestro Giuseppe Verdi
Dopo diciannove anni di assenza, in scena torna "Il Trovatore", capolavoro verdiano e titolo centrale della trilogia popolare. La produzione è un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse.
La regia, le scene, le luci sono di Giuseppe Dipasquale, direttore di Marche Teatro e prestigiosa presenza nelle stagioni del teatro italiano, che torna all’opera dopo il debutto con Traviata al Teatro Massimo Bellini di Catania nel 2012. L'intento del regista è quello di raccontare il Trovatore "Come un viaggio in una dimensione non reale, un regno sospeso tra il sogno e la morte. L'obbiettivo è trasportare il pubblico in un universo onirico e desolato, un limbo dove il passato non si risolve e il futuro non esiste".
Ne esce un allestimento molto evocativo, sottolineato dalle ottime proiezioni di Francesco Lopergolo che si ispirano all'arte dell'incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher. Ritroviamo i suoi paesaggi, la compenetrazione di più mondi (gli uccelli che diventano pesci), le sue architetture impossibili (affascinanti sia il palazzo dell'Aliaferia che Castellor) e le geometrie distorte. Un suggestivo gioco luci sottolinea in maniera efficace i momenti salienti dell'opera, i validi costumi di Stefania Cempini caratterizzano i personaggi, accompagnati anche da un pesante trucco sul viso.
Sin dalle prime note in scena aleggia la presenza di una figura vestita di bianco (quasi un omaggio al film "Eyes Wide Shut" di Kubrick) che muove i grandi specchi, una sorta di destino o di madre consolatrice (nel finale tiene Azucena come nella pietà di Michelangelo).
L’Orchestra “G. Rossini” di Pesaro si conferma come una delle migliori realtà musicali, grazie anche all'ottima direzione di Andriy Yurkevych. Il maestro ha trovato sia la giusta morbidezza nell'accompagnamento ai momenti solisti, che la sanguigna passione che arde in tutta la partitura, eseguita senza tagli e con tutti i daccapo. I tempi sono stati sempre corretti e ben scanditi, senza scollature tra buca e palcoscenico. Anche il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto da Francesco Calzolaro ha brillato particolarmente per incisività, potenza, precisione, specialmente la sezione maschile nella prima parte e nel terzo atto con "Or co' dadi, ma fra poco".
Il Trovatore si sa è un'opera alquanto difficile e richiede quattro protagonisti di alto livello. In questa produzione si sono ascoltate nuove e interessanti voci.
Manrico era il tenore Amadi Lagha. Timbro chiaro, acuti solidi e squillanti, con alcuni passaggi a volte troppo aperti. Buona la linea vocale e gli accenti in "Ah si ben mio", pregevole la pira eseguita integrale con tutti i do della tradizione.
Salome Jicia è stata convincente nel suo debutto come Leonora, con una voce omogenea in tutti i registri. Una performance in crescendo che si è espressa al meglio nell'impegnativo quarto atto, con un "D'amor sull'ali rosee" sottolineato da sfumature e pianissimi.
La giovane Valentina Pernozzoli ha debuttato con sicurezza l'impervio ruolo di Azucena. Merito di una voce tornita e di notevole consistenza che le ha permesso un'interpretazione intensa, anche dal punto di vista scenico, specialmente nello struggente racconto "Condotta ell'era in ceppi" del secondo atto.
Serban Vasile è stato un valido Conte di Luna. Ha dato nobiltà al personaggio, senza cadere in eccessiva enfasi. Voce di buon volume, con un controllo del fiato, capace di legare e smorzare i suoni nella bellissima romanza "Il balen del suo sorriso".
Yongheng Dong ha voce ampia e scura per delineare un efficace Ferrando nel lugubre e misterioso racconto iniziale. Completavano il cast la valida Ines di Antonella Granata, il brillante Ruiz di Alessandro Fiocchetti, Davide Filipponi (un vecchio zingaro) e Alessandro Pucci (un messo).
A fine recita vivo successo per tutto il cast.
La stagione proseguirà il 5 e il 7 dicembre con "Il barbiere di Siviglia" di Gioachino Rossini.
Marco Sonaglia (Teatro delle Muse-Ancona 10 ottobre 2025)