L'ensemble milanese conferma la sua qualità nel pluripremiato allestimento dell'opera di Tony Kushner in scena al Teatro Sociale
Continua la stagione di prosa al Teatro Sociale di Brescia con il Teatro dell’Elfo di Milano che ha proposto “Angel’s in America Fantasia Gay su temi nazionali – Prima parte: si avvicina il millennio” di Tony Kushner per la regia di Ferdinando Bruni e Elio de Capitani.
Si tratta di una saga newyorkese in cui si mescolano le storie di diversi uomini e donne della grande mela verso la fine degli anni ottanta del secolo scorso, poco dopo la scoperta e la diffusione massiccia del virus dell’HIV.
Ne fu tratto negli anni novanta uno sceneggiato interpretato da grandi artisti americani fra cui ricordiamo Robert De Niro, Maryl Streep, Emma Thompson. Va lodata intanto la scelta coraggiosa di mettere in scena un tema controverso senza veli o censure ottenendo uno spettacolo intenso, umano e commovente di quasi tre ore che inchioda lo spettatore alla poltrona o lo fa uscire scandalizzato fra un atto e l’altro. Noi siamo rimasti inchiodati alla poltrona.
La storia è complessa e spazia nel mondo gay e familiare di allora senza mai scadere nel banale, presentandoci la vita con i suoi eccessi, le sue miserie, i suoi drammi e le sue felicità. La regia, giustamente pluripremiata, è scarna ed essenziale, punta al vero e lo ottiene sempre anche nelle scene in cui il testo va espressamente sopra le righe. Certo il tutto accompagnato da una solida squadra di attori, fra cui lo stesso De Capitani, che lavorano in perfetta sintonia, come in tutti gli spettacoli dell’Elfo, senza sbavature e con grande voglia di portare uno spettacolo di gruppo senza personalismi.
Gli attori impegnati in molteplici ruoli sono tutti degni di lodi senza riserve : Elio De Capitani, Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Ida Marinelli, Cristian Maria Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Matteini, Umberto Petranca. Ottima anche la messa in scena di Carlo Sala e i costumi di Fernando Bruni, il tutto ottimamente completato nel delineare i numerosi ambienti dai video azzeccati di Francesco Frongia.
Uno spettacolo che non può e non deve lasciare indifferenti, sicuramente da vedere.
Il pubblico degli abbonati “in pelliccia” ha disertato il teatro nel corso della serata, chi è rimasto ha applaudito con convinzione.
Raffaello Malesci (17/04/09)