Recensioni - Opera

Con “Jesus Christ Superstar”, il Rock arriva al Teatro Nuovo di Verona

Il celeberrimo musical di Webber interpretato della compagnia Rockopera

La rassegna “Divertiamoci a Teatro” ha subito un imprevisto nel suo terzultimo appuntamento rispetto al programma originale, che prevedeva lo spettacolo di Nancy Brilli “Alphabet/Se fossi in te”: l'attrice infatti ha sospeso tutta la sua tournée a causa di sopravvenuti impedimenti. La comica è stata sostituita dal musical “Jesus Christ Superstar”, messo in scena dalla compagnia Rockopera, con la regia di Maria Ariani Mazzei, che non ha affatto deluso il pubblico del Teatro Nuovo.

La vicenda narrata è nota a tutti: si tratta dell'ultima parte della vita di Gesù, con il tradimento di Giuda, l'ultima cena con gli apostoli, la cattura del Messia da parte dei romani, la sua crocifissione e resurrezione.
Il dualismo Gesù – Giuda emerge anche dal punto di vista musicale: il primo, con la magistrale interpretazione di Stefano Pardini, i cui acuti  hanno lasciato a bocca aperta l'intero pubblico  e il secondo, Terry Horn,  un vera e propria rockstar, che è stato il vero protagonista della scena. Se infatti Gesù emerge più per la sua dimensione umana che per quella trascendentale, Giuda compie un vero e proprio percorso di espiazione. Bellissimo l'effetto creato dai veli neri, con i quali due fanciulle rappresentanti la morte, hanno circondato Giuda nel momento del suo suicido, creando con essi e le braccia del cantante, una forma ricordante l'albero, dove il traditore per tradizione si impiccò.
Tenera la figura della Maddalena, interpretata da Elena Nieri, che, con una voce calda e suadente, è riuscita a commuovere l'intero pubblico, manifestando prima il suo sentimento di amore, da un certo punto di vista anche materno, nei confronti di Gesù, e poi di disperazione per la sua sorte nefasta.
Spiritosissima la figura Erode,  Pietro Contorno,  con un frac verde e luccicante e i capelli cotonati, che, come un presentatore, si è inserito con le sue frivole vallette in uno dei momenti più tragici della vicenda, ribaltando totalmente l'atmosfera e suscitando grande ilarità.
Molta importanza ha avuto la scelta dei costumi del gruppo di seguaci di Gesù, che  sembrano i vestiti di un gruppo di hippy e richiamano il periodo storico in cui il musical fu scritto.
Di grande effetto anche i costumi di Caifa e Anna, responsabili della cattura di Gesù, che, con dei lunghi cappotti di pelle nera, comprensivi anche di un lungo strascico, identificavano subito le due figure come negative. Questa connotazione era resa maggiormente dal timbro di voce di Lauro Bernardoni, nel ruolo di Caifa, estremamente basso e  profondo.
La scenografia, opera di Umberto e Stefano Cinquini, composta dalla base di un tempio, era arricchita sul fondo da un telo avorio, una sorta di secondo sipario, che veniva alzato in maniera dinamica, lasciando scorgere le colonne in marmo bianco, richiamo alla potenza romana.
Spettacolari le luci di Beppe Lena, che hanno arricchito non solo la scenografia, ma che, andando di pari passo con le musiche, hanno donato estremo dinamismo e vivacità.
Una nota di merito deve essere fatta anche ai componenti dell’orchestra: le musiche, così come le parti cantante, sono state eseguite dal vivo, senza alcuna incertezza, a dimostrare la professionalità di una compagnia che opera nel campo dei musical dal 1998.
Un grande successo dunque per un musical che dopo più di trent'anni dalla sua creazione, riesce ancora a sorprendere ed emozionare.

Stefania Malesci (25 febbraio 2010)