Interessante proposta di un'opera poco rappresentata di Giacomo Puccini
Lo spettacolo ha incontrato il consenso del pubblico che ha potuto ascoltare un’opera che non è tra le più note del compositore toscano, e nemmeno tra le più rappresentate, ma che merita tanta attenzione, fosse solo per la dolcissima aria “Chi il bel sogno di Doretta” ed il quartetto “Bevo al tuo fresco sorriso”, costruito su un’incantevole melodia in grado di proiettare la mente degli spettatori ai confini di un mondo dove tutto sembra bellezza, armonia, felicità.
Regia, scene e costumi curati da Pierre-Emmanuel Rousseau che ha ambientato la vicenda nel 1973, cinquant’anni esatti fa, data che ha interessato la ricostruzione del Teatro Regio affidata all’architetto Carlo Mollino. Rousseau ha pensato, infatti, di omaggiare lo storico tempio piemontese della lirica con una produzione che è risultata gradevole e ben riuscita. La scenografia del secondo atto, ad esempio, mostra quasi fedelmente il foyer del Regio con i suoi divani, le scalinate, le porte e i lampadari davvero simili a come essi si presentano nella realtà, senza trascurarne i colori, anch’essi fedelmente riprodotti.
A ben dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro il Maestro Francesco Lanzillotta.
Più luci che ombre da parte di un cast formato da buoni interpreti. La stella della serata è Magda, la mantenuta, messa in scena dal soprano russo Olga Peretyatko. Perfettamente addentrata nel personaggio, si innamora di Ruggero che sogna di sposarla ma ella, facendo i conti con la propria coscienza, spezza il cuore del giovane rivelandogli di essere una prostituta dal passato poco piacevole e che volerà, come una rondine, verso un futuro che non si discosterà da questa triste condizione. La Peretyatko è formidabile con la sua voce calda, che si regge su una base tecnica ineccepibile, potente e delicata a seconda delle circostanze. Non sempre chiara nella dizione, seduce il pubblico del Regio con la sua buonissima performance.
Il tenore messicano Mario Rojas è Ruggero Lastouc. Dalla vocalità concreta e flessibile, egli si presenta con l’aria “Parigi è la città dei desideri”. Ruggero è un personaggio all’antica, in cerca del vero amore che crede di aver trovato in Magda e lo scontrarsi con il triste volto dell’evidenza spegne ogni suo entusiasmo.
Santiago Ballerini, tenore, incarna il poeta Prunier. Bravo nella recitazione, altrettanto nel canto, offre il meglio di sé quando è accompagnato dal frizzante soprano Valentina Farcas che interpreta Lisette, la simpaticissima cameriera di Magda che tenta, fallendo, la carriera artistica e vive un’intensa e apparentemente celata relazione amorosa con Prunier che la svergogna davanti agli altri, ma in privato è lesto a chiederle carezze, baci e attenzioni.
Bravo il baritono Vladmir Stoyanov (Rambaldo), pochissime volte chiamato in causa, ma bene anche gli affiatati artisti del Regio Ensamble Irina Bogdanova (Bianca e Lolette), Kenia Chubunova (Susy e Gabriella), Amélie Hois (Yvette e Georgette), Rocco Lia (Crébillon e Un maggiordomo), Pavel Zak (Gobin e Adolfo).