
Efficace ma non del tutto convincente l'allestimento del testo di Neil Simon con Elisabetta Pozzi e Mariangela D'Abbraccio presentato al Teatro Nuovo
Spinto dal successo ottenuto dalla sua versione al maschile, Neil Simon nel 1985 riadattò al femminile il testo che è universalmente riconosciuto come il suo capolavoro, ovvero "La strana coppia".
Il plot drammaturgico si mantiene sostanzialmente invariato, ovvero le due amiche antitetiche nel carattere (randagia e disordinata l'una, sensibile e meticolosa l'altra) costrette ad una convivenza fatta di ostilità, litigi, battibecchi, che porteranno tutte e due ad una nuova consapevolezza, senza però scalfire il sentimento di amicizia.
Una tipica commedia americana basata su battute salaci e veloci scambi verbali, che si inserisce perfettamente in una rassegna come "Divertiamoci a teatro" organizzata dal Teatro Nuovo.
La produzione è quella della compagnia "Teatro e società" che vede come protagoniste Elisabetta Pozzi e Mariangela D'Abbraccio dirette da Francesco Tavassi.
L'allestimento di Alessandro Chiti richiama un'iconografia pop, ed è costituito da un ampio salone delimitato da una vetrata che si affaccia su un'ipotetica Times Square nella quale troneggiano i manifesti dei più importanti musical di Broadway; altrettanto pop si possono definire i costumi dalla foggia un po' kitsch e dai colori accesi di Maria Rosaria Donadio.
All'interno di questa ambientazione un po' estrema anche la recitazione viene spinta molto, per cui la ricerca continua del ritmo e della battuta lasciano poco il tempo ad un eventuale ricerca della verità nei personaggi che, pur trattandosi di una commedia leggera, non andrebbe del tutto sacrificata. L'impressione che si ha infatti, è quella che il tutto venga lasciato un po' in superficie, e che questo continuare a spingere in alto, anziché scavare all'interno, rischi di appiattire il testo penalizzandone la stessa comicità.
Le due protagoniste si confermano attrici di indiscusso valore, ed infatti il momento migliore dello spettacolo è il lungo dialogo-bisticcio che apre il secondo atto e precede la scena degli spagnoli, nel quale ritmo e complicità creano un momento di grande intensità e partecipazione. Per il resto la commedia procede in maniera un po' discontinua, complice forse anche la notevole durata complessiva, cui qualche taglio avrebbe sicuramente giovato.
Silvana de Santis, Tatiana Winteler e Federica Restani costituiscono un gruppo di amiche sempre un po' sopra le righe, che, se da una parte riescono comunque a mantenere un buon ritmo nelle scene d'insieme dall'altra mancano di quell'alchimia che avrebbe potuto infondere quel pizzico di vita in più, mentre Antonio Conte e Raffaele Latagliata sono funzionali nei ruoli di Manolo e Jesus.
Le risate in platea non sono comunque mancate, ed il pubblico ha dimostrato il proprio apprezzamento tributando applausi convinti a tutta la compagnia.
Davide Cornacchione 10 febbraio 2010