Recensioni - Opera

Dal sogno al circo

Atmosfere oniriche e circensi nel Sogno di una notte di mezza estate in prima nazionale all’Estate Teatrale Veronese

Significativi a questo proposito sono i due intermezzi musicali della seconda parte nei quali effettivamente si respira un po’ di quest’atmosfera, che nel resto della commedia viene a mancare. Infatti, fatta eccezione per i costumi e per un paio di numeri di Oberon nel ruolo di presentatore-prestigiatore, l’impressione che si ha è quella di trovarsi davanti a degli artisti circensi a riposo. Puck e le fate strizzano l’occhio al mondo dei clown, Titania nel costume e nel piglio ricorda una domatrice di leoni, ma la sensazione che si ha è che tutto si fermi lì.
Questo sogno rimane comunque uno spettacolo visivamente coinvolgente e suggestivo grazie alle scene ed i costumi di Carlo de Martino che ben si sposano con le accattivanti musiche di Roberto Procaccini.

Dal punto di vista recitativo spicca il Bottom di Stefano Fresi alla testa di un simpatico gruppo di artigiani composto da Maurizio Lops (Quince), Dario Tacconelli (Flute) Rosario Petix (Snug e Egeo), e Giuseppe Ragone (Snout), cui la nuova traduzione affida un linguaggio ironicamente aulico alla “Brancaleone” che a volte li imbriglia un po’.
Giorgio Pasotti è un Oberon/Teseo dalla dizione affrettata che contrasta con il flemmatico Puck di Paolo Ruffini. Violante Placido si divide tra un’aristocratica Ippolita ed una Titania energica ed aggressiva, anche lei in antitesi con l’ambiguo ed a tratti un po’ effemminato re degli elfi.

Efficace il quartetto degli innamorati in cui le ragazze, Claudia Tosoni (Elena e fata tignola) e Federica De Benedettis (Ermia e Fata Raganella) sono sembrate più a fuoco dei rispettivi innamorati ovvero Tiziano Scrocca (Lisandro) e Antonio Gargiulo (Demetrio).
Completava il cast la Fiordipisello di Federica Aglioti.
Grande successo di pubblico che esauriva il Teatro Romano e che si è prodigato in applausi calorosi nonostante l’acquazzone che si è abbattuto a pochi minuti dalla fine.

Davide Cornacchione 29/07/2017

 

 

Il mondo onirico del Sogno di una notte di mezza estate diretto da Massimiliano Bruno che ha debuttato al Teatro Romano è il mondo del circo. Come in altri illustri precedenti -Fellini, Chaplin e il Woody Allen di Ombre e nebbia, per citarne alcuni- nell’interpretazione del regista il modo per sfuggire ad una realtà rigida ed opprimente, in questo caso incarnata da un Teseo in abiti militari, è rifugiarsi nella dimensione di gioco e libertà del circo.