Recensioni - Opera

Dente & Catalano, l’ironia tra la musica e la poesia al Vittoriale

Nonsense e divertimento a casa D'Annunzio

Pochi gli spettatori, coraggiosi ma ben informati di ciò che avrebbero visto, e udito, una scenografia minimal quanto inutile, bastava casa d’Annunzio, Dente da Fidenza seleziona brani tratti dal suo repertorio non conosciutissimo. Catalano da Torino, controbatte con pezzi tratti dai suoi libri un pò più famosi, “OGNI VOLTA CHE MI BACI MUORE UN NAZISTA” scomodando persino il Vate con la “LA PIOGGIA NEL PINETO”. La serata prosegue tra gag, battute ironiche, riflessioni sull’estate, lanci di cartoline con dichiarazioni d’amore fatte scrivere precedentemente agli spettatori, un omaggio a Bruno Martino con “ESTATE” e “UNA VOLTA MI SONO QUASI ILLUMINATO D’IMMENSO, MA È SCATTATO IL SALVAVITA” per Catalano. Il nonsense diventa la chiave di lettura nei confronti di una società contorta, musica e poesia sventolati come una bandiera bianca di Battiato per salvare il mondo facendolo anche un po’ ridere, ma non troppo che potrebbe prenderci gusto. Buona l’idea, il pubblico gradisce molto e gli applausi calorosi e meritati, si va via divertiti e soddisfatti. Da ripetere…

Severino Boschetti 22 luglio 2018

 

Come un intervallo tra un concerto e l’altro il festival Tener-a-Mente18 piazza in data 22 luglio nell’anfiteatro del Vittoriale uno scrittore, Guido Catalano, e un cantautore, Dente Alias Giuseppe Peveri, quasi a sconfessare che non ci sia alchimia in contemporanea fra musica e letteratura. Invece, l’accoppiata diventa vincente, i due si trovano che è una meraviglia e con la regia di Lodo Guenzi, il ricciolino dello Stato Sociale con La vecchia che balla all’ultimo Sanremo, per capirci, mettono su un divertentissimo acustico #vistalago con le canzoni di Dente che bene si allacciano alle poesia di Catalano.