Grande successo per la nuova produzione firmata Pier Luigi Pizzi con un cast di prim’ordine
Il raro Stiffelio di Giuseppe Verdi debutta al Teatro Municipale di Piacenza, in una coproduzione con i Teatri di Modena e Reggio Emilia.
Cast in grande spolvero sotto l’attenta e interessante bacchetta del giovane direttore Leonardo Sini, che riceve molti applausi per la lunga sinfonia a capo della brava Orchestra Arturo Toscanini dell’Emilia Romagna. Ottimo il coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati.
Il piccolo Teatro Municipale di Piacenza si rivela uno scrigno di tesori vocali, confermando la capacità della direzione artistica, guidata da Cristina Ferrari, nel selezionare cast di prim’ordine, giustamente premiati dal pubblico con lunghi applausi nel finale.
Stiffelio era Gregory Kunde, che sta vivendo una stagione superlativa dall’alto della sua lunga esperienza. Presenza scenica magnetica e coerente, il tenore americano continua a stupire per la baldanza giovanile della voce, la sicurezza negli acuti e un fraseggio sempre chiaro e attento.
Al suo fianco lo Stankar di Vladimir Stoyanov, festeggiatissimo nella sua aria del terzo atto. Il baritono Bulgaro sfoggia voce saldissima, completata da un’interpretazione sobria, appropriata e scenicamente partecipata. Un artista a tutto tondo che conquista il pubblico di Piacenza.
Lidia Fridman è una convincente Lina, di bella presenza scenica, sicura e precisa nel canto al netto di qualche asprezza in acuto. Adriano Gramigni si segnala come ottimo Jorg, una voce interessante da tenere d’occhio. Completano professionalmente il cast: Carlo Raffaelli, Paolo Nevi, Carlotta Vichi, Giacomo Decol.
La messa in scena è curata per regia, scene e costumi dal veterano Pier Lugi Pizzi, coadiuvato da Massimo Gasparon. Il Maestro conferma la sua cifra stilistica, fatta di sobria eleganza e gusto ricercato. Una scena in cui prevale il nero, di rigorosa sapienza prospettica, completata da sfondi realizzati con luminosi led Wall che ricreano e completano le varie ambientazioni, con architetture neoclassiche di bel contrasto rispetto al nero onnipresente. Neri in prevalenza anche i costumi che esaltano una serie di tableaux vivant di militare e luterana disposizione scenica. La regia è organizzata con la precisione e la grande esperienza di innumerevoli anni di palcoscenico.
Una grande festa nel finale, con il direttore e i cantanti applauditi per oltre dieci minuti dal pubblico piacentino. All’ultimo anche Pier Luigi Pizzi è venuto a salutare il suo pubblico, ricevendo una grande e affettuosa ovazione.
Raffaello Malesci (Domenica 21 Dicembre 2025)