Moliere riletto in chiave moderna
Due sere al teatro sociale per questo spettacolo inserito nella rassegna altri percorsi. Si tratta di una proposta particolare soprattutto per la scelta del testo. In questa opera Moliere infatti fonde varie fonti, il mito di Don Giovanni appunto, ma anche aggiunte di scene probabilmente tratte da altri lavori che poco hanno a che fare con la trama conosciuta dell’opera.
Dunque all’interno della storia conosciuta si inseriscono scene di farsa, di duello e tirate drammatiche e liriche più degne di un teatro retorico. Sembra insomma che Moliere abbia buttato insieme in fretta e furia e in modo caotico una messe di materiale creando una piccola galleria del suo miglior repertorio senza curarsi più di tanto dell’unità della commedia. Quasi un “the best of Moliere” in una sola serata.
La compagnia Gank con la regia di Antonio Zavatteri mette in scena lo spettacolo con assoluto risparmio di mezzi, pochi teli, qualche mobile da trovarobato, costumi raccolti qua e là. Lo spettacolo fluisce ma non convince, manca infatti il piglio del mattatore per cui è stato scritto. Moliere scriveva per se stesso e possiamo immaginare che intorno ad un grande anche questo testo potesse avere un senso. Per il moderno teatro di compagnia l'’operazione non sembra riuscire completamente anche se qui e là lo spettacolo diverte ed è godibile anche grazie ad un azzeccato Sganarello interpretato da Alberto Giusta.
Il pubblico ha salutato positivamente lo spettacolo.
R. Malesci (11/02/14)