
La seconda e ultima opera per la stagione rete lirica delle Marche è "Madama Butterfly" di Giacomo Puccini
Riproposta nell'allestimento del Teatro Coccia di Novara in coproduzione con Teatro dell'Opera Giocosa di Savona e Fondazione Teatro delle Muse di Ancona.
Lo spettacolo già visto lo scorso dicembre al teatro delle Muse ha la regia di Renato Bonajuto che riprende quella di Renata Scotto (realizzata alla Fortezza del Priamar di Savona nel 2019) di cui era collaboratore. Un allestimento classico, lineare ed elegante che rispecchia pienamente la forza evocativa del Giappone, sia quella pittorica che quella della ritualità e della tradizione. Le scene del Teatro Coccia di Novara formano la casa di Nagasaki, con il giardino e i fiori, illuminate da luci con colori caldi e accesi che evidenziano i momenti salienti. Artemio Cabassi ha curato gli ottimi costumi che hanno arricchito lo spettacolo, insieme ai validi figuranti (Matteo Coccia Luca Fioretti Giulia Mari Tommaso Rizzitelli Mattia Sanchioni Jessica Scaramuzzo).
L'Orchestra Sinfonica "Gioachino Rossini" è stata diretta con mano sicura dal maestro Cesare Della Sciucca, che ha optato per una lettura vibrante, con buoni tempi, mettendo in risalto sia i momenti di abbandono romantico, che quelli più ricchi di suono e di tensione sottolineati dagli archi e dagli ottoni. Pregevole anche il coro del teatro della Fortuna diretto dalla brava Mirka Rosciani, con una toccante esecuzione del "Coro a bocca chiusa".
Nel ruolo della protagonista Cio-Cio-San una splendida Vittoria Yeo. Il soprano riesce a cucirsi addosso tutta la psicologia di questo personaggio così fragile, ma al tempo stesso determinato e ricco di amore. Una voce limpida, omogenea, estesa, ricca di sfumature e con una dizione chiara che scava in fondo ad ogni parola. In scena si muove con eleganza, toccando vertici di grande intensità sia nell'aria "Un bel dì vedremo", che nel finale con "Tu, tu, piccolo Iddio".
Il giovane tenore Matteo Roma ha debuttato nel ruolo di Pinkerton con felici risultati. Al netto di alcune forzature nel registro acuto, ha mostrato un bel timbro fresco e squillante nelle due arie "Dovunque al mondo" e "Addio fiorito asil", oltre ad una disinvolta presenza scenica.
Sergio Vitale riconferma il suo consolidato Sharpless da fine cesellatore, con un timbro caldo e pastoso. Suzuki era l'ottima Danbi Lee (già ascoltata con piacere come Ulrica nel recente ballo in maschera) che mostra una voce solida, scura e ricca di accenti. Goro trova in Raffaele Feo un interprete ideale, sicuro e squillante. Altrettanto efficaci il Principe Yamadori di WooSeok Choi e lo zio Bonzo di Yongheng Dong.
Bene anche il resto del cast: Valentina Dell’Aversana (Kate Pinkerton), Rza Khosrovzade (Il commissario imperiale), Marco Mignani (L'ufficiale del registro), Jennifer Turri (La cugina), Anastasia Pirogova(La madre) e la delicata Athena Valentini (Dolore).
Teatro gremito che ha risposto con lunghi applausi ed una vera ovazione per Vittoria Yeo, regina della serata.
Marco Sonaglia (Teatro dell'Aquila-Fermo 5 aprile 2025)