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Festa del Circo: folklore tzigano al circo

Quest’anno La festa del Circo di Brescia ha presentato all’interno di un programma risicatissimo per mancanza di fondi il suo spettacolo di punta “La Regina delle Pozzanghere”, spettacolo di circo tzigano a cura di Alexandre e Delia Romanès che danno il n

Quest’anno La festa del Circo di Brescia ha presentato all’interno di un programma risicatissimo per mancanza di fondi il suo spettacolo di punta “La Regina delle Pozzanghere”, spettacolo di circo tzigano a cura di Alexandre e Delia Romanès che danno il nome all’omonimo circo.

 

 

In una serata dalle temperature decisamente autunnali, abbiamo assistito ad una sorta di circo familiare, in cui in poco più di un’ora si alternano in sequenza vari numeri sotto gli occhi della grande famiglia circense che guarda. La trovata più interessante dello spettacolo risulta infatti essere proprio questa. I Romanès propongono la loro dimensione familiare, con tanto di nonni e bambini, e la mettono in scena.

 

Lo spettacolo infatti inizia con tutta la famiglia che si siede di fronte al pubblico, una sorta di attori-spettatori che di volta in volta intervengono con dei numeri circensi oppure anche solo con dei piccoli intermezzi. La trovata è simpatica, soprattutto quando intervengono i bambini, e il tutto è condito dalla musica di una piccola orchestra tzigana che accompagna l’intero spettacolo.

 

 

I numeri veri e propri sono il giocoliere-prestigiatore, l’equilibrista sul filo e due numeri di acrobazia aerea. Lo spettacolo è piacevole anche se non particolarmente orginale dal punto di vista della proposta circense. Particolarmente azzeccata l’ironia del clown-giocoliere che riesce a fare delle belle cose instaurando una buona complicità col pubblico.  Spicca per originalità il terzo numero che abbinava l’abilità manuale con le palline ai suoni ritmici delle stesse. Semplici gli altri numeri che vengono resi suggestivi dalla costante e calibrata presenza della musica dal vivo.

 

Uno spettacolo decisamente poco contemporaneo ed innovativo, ma tradizionale e piacevole nella sua brevità. Calorosi applausi del pubblico.

A. Manuelli (14/06/08)