Recensioni - Opera

Firenze: Norma con Jessica Pratt

La luce di Norma è stata sicuramente la parte musicale, dove gli artisti e la direzione d'orchestra sono stati di indubbio livello, quasi tutti

Nuova produzione di Norma al Maggio Fiorentino con luci e ombre. Le ombre sono state sulla regia. Cominciamo proprio da quest'ultima. La regia di Andrea De Rosa ha ambientato la vicenda ai giorni nostri, o quasi.

C'era la Selva appena accennata, il tempio era un contenitore circolare che nel primo atto contiene acqua e nel secondo sarà il rogo. Coperto da un cerchio che poi viene alzato a rappresentare luna. Questa scena è stata la più bella e molto d'effetto, sia nel primo che secondo atto.

Ovviamente le armi sono mitra e pistole e i costumi di Gianluca Sbicca sono, come purtroppo si usa spesso, misti tra il passato e il presente. I romani sono vestiti da soldati, i druidi non si sa bene. Spicca il costume di Oroveso: lunga veste nera e imponente mantello rosso. Le dolenti note vengono dalla casa di Norma. Il palcoscenico si alza e sale una specie di scantinato/bunker chiuso da una porta antincendio, luci al neon, arredamento composto da 1 tavolo 2 sedie un letto a castello per i bimbi, un armadio, un letto per Norma e un armadietto di medicinali. Ambiente oppressivo. Forse lo scopo è stato quello di ricordarci che se continuiamo a parlare di guerra, di bomba atomica, la nostra vita sarà quella dei topi, se ci sarà ancora vita!

Le scene erano firmate da Daniele Spanò. Efficaci le luci di Pasquale Mari, soprattutto nelle scene della Selva con giochi di chiaro-scuro bellissimi e calibratissimi. I movimenti coreografici erano di Gloria Dorliguzzo.

Veniamo alla parte musicale. Norma era molto attesa dal pubblico in quanto mancava a Firenze da 40 anni circa.

L'attesa non è andata delusa, a cominciare dal Direttore d' Orchestra il maestro Michele Spotti. Gesto pulito, direzione attenta al colore della partitura, perfetta sintonia con gli artisti del palcoscenico. Ha veramente scavato ogni nota e ci ha fatto scoprire la modernità di quest'opera, da cui autori successivi a Bellini hanno preso spunto. Come non pensare al duetto Amneris Radames ascoltando Norma e Pollione? Suono limpido, pulito, compatto senza nessuna forzatura. Veramente una direzione da ricordare, merito anche dei componenti dell'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Altrettanto bravo il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto dal Maestro Lorenzo Fratini.

Il cast era formato da grandi artisti a cominciare dalle due protagoniste femminili, Jessica Pratt, Norma e Maria Laura Iacobellis, Adalgisa.

È sempre una immensa gioia ascoltare il soprano australiano, soprattutto in parti così difficili, dove alla dolcezza si deve unire la drammaticità. La voce della Pratt è duttile, limpida, con una padronanza di emissione che ci ricorda grandi voci del passato. Il pubblico è esploso in un applauso interminabile dopo l'attesissima aria "Casta diva", ma tutta la sua interpretazione è stata veramente emozionante e da ricordare a lungo. Qualcuno obietta che non è il suo ruolo perché è poco incisiva nelle parti drammatiche, ma non sono d'accordo per quello che ho ascoltato.

Maria Laura Iacobellis ha cantato il ruolo di Adalgisa e ha duellato in bravura con la sua collega. Pienamente nel ruolo sia scenicamente che vocalmente, in ogni sua apparizione sul palcoscenico ha tenuto incollati alla sedia gli spettatori. I momenti più emozionanti sono stati i duetti con Norma. Ha una tecnica solidissima, una musicalità vibrante e sicuramente un grandissimo avvenire.

Sotto tono rispetto alle due protagoniste il Pollione di Mert Sungu. Buona emissione e fraseggio ma in difficoltà in alcune parti della partitura. Si è riscattato nel finale, dove ha duettato alla pari con Norma.

Sempre impeccabile il canto di Riccardo Zanellato, un Oroveso di lusso in una produzione di indubbio pregio. Canto limpido, completa padronanza scenica, perfetta sintonia col coro: con la sua voce possente riusciva a superarlo e a spiccare nei concertati. Sicuramente un grande artista che ha confermato di essere uno dei migliori bassi del panorama operistico.

Di indubbio valore anche Elizateva Shuvalova come Clotilde e Yaozhou Hou come Flavio.

Applausi scroscianti per tutti con vere ovazioni per la protagonista Jessica Pratt.

Se il pubblico attendeva da tanti anni la rappresentazione di questa opera, l’attesa è stata premiata.