Recensioni - Opera

Galà Lirico al Conservatorio di Milano

Giovani talenti crescono  

Fa sempre una certa impressione entrare nel cortile del conservatorio di Milano che non chiamerò Conservatorio Giuseppe Verdi in quanto il compositore, che non fu ammesso, non voleva portasse il suo nome.

Vedere questi giovani musicisti che si aggirano nei corridoi portando i loro strumenti, spartiti, pieni di ardore per la professione di musicista e cantante è una gioia. Ma fare il cantante e musicista non è una professione, è una missione verso l’umanità, missione che consiste nel portare l’armonia in questo mondo disarmonico, missione difficile, da affrontare con sacrificio.

Il 27 aprile ho assistito Galà Lirico degli studenti di canto

È un piacere ascoltare questi giovani e vederli immedesimarsi nei personaggi che affrontavano. Alcuni di loro erano veramente bravi e questo mi ha riempito il cuore di speranza. Sicuramente da seguire due soprani e due tenori, insieme a un basso, ancora un pò grezzo e legato, ma con una bellissima voce.

Per dover di cronaca vi dico che c’erano solo due studenti italiani, mentre gli altri erano asiatici. Questo è il risultato dell’aver tolto dai programmi scolastici lo studio della musica proprio nella nazione culla del bel canto. Ringrazio comunque i giovani, di qualsiasi razza e nazione che porteranno avanti la musica lirica.

Ma veniamo ai protagonisti, loro, gli studenti che, accompagnati al pianoforte dal Maestro Sem Cerritelli, si sono cimentati in un programma di indubbio rispetto.

La miglior voce è stata quella del soprano Suji Know che ha cantato con maestria e talento. Emozionante l’aria “Pace mio Dio” da La Forza del Destino e “Un bel dì vedremo “da Madama Butterfly. La sua voce è ben calibrata con una notevole linea di canto, ha un timbro e una dizione perfetti. Brava anche nella scena a quattro voci da La Bohème “Dunque è proprio finita”: con lei hanno cantato l’altro soprano di indubbio interesse, Yuki Senju, il tenore Long Ning, il baritono Ruoyang Yu.

Il tenore Lian Wang è ragazzo da seguire: è ben preparato vocalmente, anche lui ha una dizione perfetta e sa far girare la voce. Ha cantato molto bene “La dolcissima effige” da Adiana Lecouvreau e “Quando le sere al placido” da Luisa Miller.

L’altro tenore, miglior voce maschile della serata, è l’italiano Sebastiano Cicciarella, bella voce italiana, perfetto vocalmente e scenicamente, lui sapeva cosa cantava… Divertentissimo il duetto “Caro elisir sei mio...” dall’Elisir d’amore, dove oltre che coinvolgere il pubblico per la sua bella voce l’ha anche entusiasmato per la sua arte scenica. Altrettanto apprezzato è stato in “Dein ist mein ganzes Herz” da Il paese del sorriso e soprattutto “Dei miei bollenti spiriti” dalla Traviata. Bravissimo nel recitativo, oltre che nell’aria, ha accontentato il Maestro Giuseppe Verdi che soleva dire “cantate i miei recitativi e recitate le mie arie”.

Altra voce da considerare quella del soprano leggero Yuki Senju che ha cantato il duetto dall’Elisir d’amore, “Ah, je veux vivre” da Romeo e Giulietta, la scena di Bohème e “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni insieme al baritono Ruoyang Yu. Questo soprano è molto sicura negli acuti, ha un buon centro e note basse: interessante.

Il basso Federico De Antoni era l’altro italiano: bellissima voce, ancora un pò teso, forse per l’emozione del pubblico: ha cantato bene “Tu sul labbro dei veggenti” da Nabucco e “In diesen heil’gen Hallen” dal Flauto magico.

La piacevolissima serata si è conclusa con il brindisi “Libiamo, né lieti calici” dalla Traviata, con protagonisti il soprano Suji Kown e il tenore Lian Wang, mentre gli altri artisti facevano il coro.

Successo per tutti, applausi del pubblico entusiasta nell’ascoltare giovani voci, speranza per il futuro degli amanti dell’opera lirica.