Recensioni - Opera

Il mare in una stanza

Coinvolgente allestimento del Vecchio e il mare di Hemingway firmato da Daniele Salvo

Grazie alla funzionale scenografia progettata da Alessandro Chiti, alle sapienti luci di Cesare Agoni ed ai suggestivi video di  Paride Donatelli, Salvo è riuscito a realizzare una sorta di scatola magica che gli ha permesso di portare letteralmente il mare in teatro.
Il rischio di trovarsi di fronte ad uno spettacolo di parola, prettamente letterario, come spesso accade nei riadattamenti di romanzi, scompare di fronte al caleidoscopio di immagini che si susseguono senza soluzione di continuità, supportate da una regia dinamica e puntuale.
Sopra un’alta parete inclinata, che, aprendosi, si trasforma sia nella casa di Santiago che in quella del ragazzo, è alloggiata la barca che sarà protagonista della lotta tra l’uomo e il Marlin. Questa parete e il fondale diventano, grazie alle videoproiezioni, rispettivamente il mare e il cielo che, mutando continuamente di intensità a seconda delle ore del giorno, permettono agli spettatori un’immedesimazione quasi totale nella vicenda.
Il vecchio e il mare è un testo epico, in cui nel rapporto tra uomo e natura si intrecciano più sentimenti: sfida, rispetto, meraviglia, stupore, e tutto questo vive in un  sapiente equilibrio tra parola ed immagine.
La parola è affidata al magnetico Graziano Piazza che, in continuo equilibrio nella sua barca issata a quattro metri d’altezza, crea un personaggio intenso e dalla ricchissima tavolozza espressiva.
Al suo fianco l’ottimo Stefano Santospago, nei panni dello stesso Hemingway, assume la funzione di narratore, senza però mai diventare didascalico, ma, al contrario, partecipando empaticamente alla vicenda. Completa il cast il giovane Luigi Bignone che fornisce una prova più che convincente nei panni del ragazzo.
Un grande spettacolo, potente, intenso, che nella sua ora e tre quarti senza intervallo (ma non potrebbe essere diversamente) non ha momenti di cedimento e non perde mai l’attenzione del pubblico, che al termine si scioglie in un grande applauso catartico, giusto epilogo per una delle migliori produzioni del Centro Teratrale Bresciano degli ultimi anni.

Davide Cornacchione 7/2/17


 


Non si prospettava come una sfida semplice l’adattamento teatrale del romanzo “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway. Si tratta infatti di un testo dominato da un unico evento, in cui i dialoghi sono minimi e molto è affidato al   pensiero del pescatore ed al suo rapporto con la natura. Eppure l’efficace riduzione drammaturgica ed il  talento immaginifico del regista Daniele Salvo hanno contribuito a creare uno spettacolo coinvolgente, emozionante e riuscito sotto ogni aspetto.