Recensioni - Opera

Il piacere di uno spettacolo onesto

Sobria messa in scena de “Il Piacere dell’Onestà” di Luigi Pirandello

Riparte la Stagione 2011 – 2012 de “Il Grande Teatro” organizzata dall’Assessorato alla cultura del comune di Verona. Al Teatro Nuovo è andato in scena un classico di Luigi Pirandello “Il Piacere dell’Onestà” prodotto dal Teatro Eliseo di Roma per la regia di Fabio Grossi e con Leo Gullotta nella parte principale di Angelo Baldovino.
Un’onesta messa in scena per il testo di Pirandello che forse risente di una regia non particolarmente ispirata.
 

Lo spettacolo si avvale di una scenografia simbolica ideata da Luigi Perego. Una casa rotante di plexiglass, circondata da un prato e un bosco volutamente artificiale ove solo alcuni personaggi si possono avventurare, mentre altri rimangono sempre nella casa, quasi a sembrarvi rinchiusi. Il tutto rimanda all’interno borghese tanto caro al drammaturgo siciliano. In questo caso si tratta di un interno freddo, scostante e trasparente e da cui i personaggi rischiano perennemente di cadere o scivolare nel prato che circonda la casa. L’idea di costruire un contrasto fra interno/finzione e esterno/natura/verità è una buona base di partenza anche se alla fine questo spunto non ci è sembrato opportunamente sviluppato, tanto che via via l’antinomia fra interno ed esterno tende ad essere dimenticata. I costumi sempre di Luigi Perego sono sobri e stilizzati.
Mattatore della serata e scopo della messa in scena è sicuramente Leo Gullotta che interpreta la parte di Angelo Baldovino in modo efficace e convincente, affiancato da attori di buon mestiere che ben supportano il testo pirandelliano.
Pur nell’ambientazione moderna la recitazione ci è parsa sostanzialmente classica e spesso di maniera, ma comprendiamo bene la difficoltà di portare oggi un testo che pare alquanto datato sia come gioco scenico che come ritmo narrativo. Tutti si difendono con stile ma senza guizzi particolari, una nota di menzione va al bel cameo di Vincenzo Versari che interpreta la piccola parte del parroco di Santa Marta. Gli altri interpreti sono Cloris Brosca, Mirella Mazzeraghi, Martino Duane, Paolo Lorimer, Federico Mancini e Antonio Fermi.
Il pubblico non foltissimo ha tributato alla fine applausi convinti e ovazioni a Leo Gullotta.

Raffaello Malesci (15/11/11)