Recensioni - Opera

Inaugurata a Brescia la Festa del Circo Contemporaneo

E’ sotto una pioggia battente che inizia la sesta edizione della Festa Internazionale del Circo Contemporaneo, ma il pubblico non ...

E’ sotto una pioggia battente che inizia la sesta edizione della Festa Internazionale del Circo Contemporaneo, ma il pubblico non intimorito dalle condizioni atmosferiche ha affollato la serata di debutto.

Nel grande chapiteau si alterneranno per tre settimane un fitto calendario di spettacoli di cui “Question de Directions” è il capostipite: consacrati da un successo mondiale con tournées in Asia, Africa ed Australia, gli otto artisti del Collectif AOC pur mantenedo la loro identità circense ed affidandosi come di consueto all’occhio esterno di un coreografo (stavolta è l’italiana Rebecca Murgi) concentrano l’attenzione su un impianto scenico essenziale, pulito, fatto di trabattelli meccanici e tombini di fuga, per giocare a nascondino in un luogo dominato da regole ignote.

Non vi è una storia, non vi è un filo conduttore, ma il ritmo serrato e crescente delle relazioni fisiche tra i personaggi che lasciano zittiti e attenti tutto il pubblico presente. Fondamentale per questa realizzazione scenografica il contributo di Stephan Duve, il fedele “ingegnere metallurgico” tedesco dei Raffaello Sanzio. Dicotomie di musica e danza sono fuse in un evento unico e magico, suoni digitali e sckrech alternati a strumenti musicali polidimensionali. Scontata la grande partecipazione del pubblico presente che ha salutato il collettivo con concitati applausi.

Le tre settimane vedrà due chapiteau in funzione contemporaneamente al Parco dei Circhi, dove sarà allestito anche un villaggio gastronomico con serate a tema, e il Castello della città che aprirà la sua Fossa Viscontea ad un suggestivo spettacolo all’aperto.

Sarà inoltre vetrina delle più interessanti creazioni internazionali, oltre al citato Collettivo AOC, del Cnac (Centro Nazionale delle Arti del Circo) e della Compagnia Anomalie, ma anche cantiere di lavoro con le proposte più originali degli artisti dell’ultima generazione inseriti nel Progetto Giardino Segreto. E occasione per il pubblico di scoprire un’altra acrobazia, che dalla tradizione del Maghreb trova nuovo slancio nella “tessitura” teatrale di Aurélien Bory. d.f.