Recensioni - Opera

Inossidabile Paolo Poli a Verona

Lezione di teatro dal decano dei nostri attori

Per la rassegna “Divertiamoci a Teatro” il Teatro Stabile di Verona ha proposto Sillabari, uno spettacolo interpretato e diretto da Paolo Poli e tratto dai racconti e dagli scritti di Goffredo Parise.
Paolo Poli affronta anche questi testi con la cifra stilistica che gli è pertinente da parecchi anni, cioè quella del monologo breve intervallato da canzoni e balli.

Affiancato da quattro bravi attori (Luca Altavilla, Alfonso De Filippis, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco) che si cimentano in coreografie e travestimenti tanto  improbabili quanto divertenti, Paolo Poli intrattiene il pubblico con maestria e divertimento per quasi due ore in una girandola di cambi d’abito e mise non solo femminili. Le scene sono di Emanuele Luzzati e ripropongono gli ormai noti siparietti, i bei costumi sono di Santuzza Calì.

Detto questo lo spettacolo potrebbe apparire semplice per quanto efficace ma non è così. L’esperienza di Paolo Poli ci dà una grande lezione di teatro e di interpretazione: egli infatti sciorina senza un inciampo i monologhi e i racconti con una velocità inusuale e assolutamente vertiginosa, non puntando mai sull’enfasi, ma sulle pause e sull’espressività insita nelle parole di Parise.

Sembra un teatro semplice quello di Poli ma non lo è. E’ anzi una grande teatro di parola, un vero teatro di narrazione affinato e scoperto molto prima che il termine venisse ad essere di moda. Tutto assume perciò il tono della colloquialità e della verità, dall’ammiraglio in pensione alla signora del primo dopoguerra che torna al cinema dopo tanti anni. Tutti i personaggi acquistano il piglio di una verità sbrigativa, reale che non vuole insegnare niente ma solo raccontare. E’ la realtà che vive nei racconti ad essere poi il vero messaggio dello spettacolo, senza enfasi, senza retorica, semplicemente la vita.

Non mancano le chicche spassose come il bis finale su temi di D’Annunzio, il tutto inquadrato però in un rigore stilistico tale che fa della parola, al di là delle facili apparenze, la vera regina del teatro di Paolo Poli, uno degli ultimi grandi aedi del nostro teatro.

Raffaello  Malesci (11/12/09)