Prosegue la stagione lirica al Teatro Pergolesi di Jesi, questa volta con una prima esecuzione assoluta, commissionata dalla Fondazione Pergolesi-Spontini
L'Opera si chiama "Il giudizio di Paride, processo a un deicida", la musica è di Paolo Marchettini, il libretto di Fabio Ceresa.
Il testo descrive un processo contro Paride, accusato di deicidio per la morte di Achille. Sullo scranno del giudice siede Hera, a rappresentare l’accusa è Atena, alla difesa Afrodite, testimoni Apollo, Artemide, Asclepio e persino Zeus. Ma la sentenza non spetta agli dèi. Sarà il pubblico a decidere se Paride sia colpevole o innocente. Un’opera-processo in cui il mito incontra la modernità del “legal drama”, tra arringhe, perizie, testimoni, obiezioni e colpi di scena.
La regia è di Fabio Ceresa, che ritorna a Jesi dopo l'Olimpiade di Pergolesi. Questa volta per uno spettacolo più statico, ben congeniato nei movimenti e nelle atmosfere. Le scene e i costumi sono affidate a Bruno Antonetti e Giulia Negrin (vincitori della V edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara, Bari e Brera).
Un’unica scena con la lunga scalinata grigia dove è posizionata l'aula del tribunale con i vari tavoli, le bandiere e un crocefisso. Ambiente molto gelido, illuminato con eleganza da Marco Scattolini, con alcuni sprazzi di colori sugli abiti che identificano incisivamente i personaggi e i danzatori Rachele Montis, Giulia Vacca, Claudia Floris, Samuel Moretti che arricchiscono la narrazione.
Paolo Marchettini, compositore italiano, residente a New York, docente presso la Manhattan School of Music è al suo secondo titolo d'opera dopo “L’ Aggiustafavole” (2009) su libretto di Elio Pecora. L’opera, divisa in dieci quadri, cambia registro di frequente, dal dramma solenne alla commedia, dai toni malinconici a quelli giocosi, in un continuo meccanismo di incontri e di scontri. Oggi è un'impresa difficile scrivere qualcosa di nuovo a livello musicale, specialmente nell'ambito operistico dove l'Italia ha sempre dominato per la grandezza dei compositori. Marchettini è bravo a coniugare gli echi di Puccini con il ragtime, l'operetta, il musical, attraverso una partitura molto impegnativa sia per le voci, che per l'orchestra.
L'esecuzione del Time Machine Ensemble diretto dal maestro Gianluca Martinenghi è stata di grande qualità, equilibrata nei suoni, dove sono emersi i fiati, le percussioni e soprattutto il senso di tensione vibrante.
Interessante anche la compagnia di canto.
Hera che incarna la legge come forma di potere era interpretata dall'ottimo soprano Laura Stella. Una voce solida, potente, omogenea, che passa con facilità dal registro medio-basso a quello acuto donando al personaggio la giusta fermezza ed austerità.
Gaia Cardinale, giovane e interessante soprano è stata una valida Atena, che rappresenta la ragione assoluta. Un timbro particolare che gestisce con cura, mostrando anche un'introspezione psicologica. attraverso una recitazione molto partecipata.
Afrodite, la forza vitale che deride le regole, trova nel mezzosoprano Elena Antonini la giusta interprete. Voce scura, ma al tempo stesso agile e frizzante, disinvolta, vezzosa, seduttiva sia mentalmente che fisicamente.
Anche Benedetta Mazzetto nella doppia parte di Artemide/Apollo mostra una pasta vocale ambrata e profonda, unita ad una recitazione brillante, a tratti persino comica. Le valide parti maschili, molto brevi, erano sostenute correttamente dal baritono Mattia Fiocco (Asclepio) e dal basso Alessandro Abis (Zeus).
Gli applausi in sala non sono mancati e l'idea di ascoltare qualcosa di nuovo per la prima volta ha stimolato il pubblico che si è trovato a riflettere sul libero arbitrio e sul destino.
Ancora una volta bisogna riconoscere alla Fondazione e al suo direttore artistico Cristian Carrara il coraggio e la qualità nelle scelte.
Prossimo appuntamento 19 e 21 dicembre con "La bohème" di Giacomo Puccini.
Marco Sonaglia (Teatro Pergolesi-Jesi 29 novembre 2025)