Recensioni - Opera

L’Estate Teatrale Veronese ci offre uno strabiliante Sogno Anglo-Italo-Francese

La Corte di Palazzo Mercato Vecchio è la cornice ideale per una rappresentazione così originale. I suoi archi, le colonne che fungono da quinta, le scale, tutta la Corte viene utilizzata per dare respiro e spazio a questo Sogno en-plein-air.

La Corte di Palazzo Mercato Vecchio è la cornice ideale per una rappresentazione così originale. I suoi archi, le colonne che fungono da quinta, le scale, tutta la Corte viene utilizzata per dare respiro e spazio a questo Sogno en-plein-air.

 

 

Ci sono solo attori in scena, come ai tempi di Shakespeare, in grado di dare vita ad una Titania sontuosa e affascinante, ad una Ippolita civettuola e seduttrice, ad una Ermia addolorata, vittima del tradimento di Lisandro.

 

Lo spettacolo si sviluppa sulla nota trama del Sogno di una Notte di Mezza Estate, è recitata in francese, ma con assolo nella lingua originale del testo e ogni tanto Jerry Di Giacomo, attore, fra l’altro, di uno splendido Muro, ci fornisce qualche intermezzo in Italiano.

E’ un teatro libero e liberatorio, ironia e comicità si fondono con le parti più sentimentali; nessuna tecnica teatrale è esclusa, mimo, clownerie, si balla e si canta in questo Sogno che arriva al pubblico grazie ad attori straordinari che si spendono senza risparmio sul palco, capaci di comunicare al di là della difficoltà della lingua; un teatro dove gli attrezzi sono pescati fra quelli che userebbe un bambino per giocare: uno stura-lavandini è la spada in un duello e freccia quando serve, alla doccia con i relativo tubo è affidato il compito di fare le orecchie d’asino e Ermia tenta il suicidio … con un cavatappi.

Uno spettacolo divertente e geniale che coinvolge lo spettatore e gli ricorda che in fondo, siamo fatti della stessa materia dei sogni.

Simona Carbonini  (02/08/2008)