
1300 persone hanno assistito allo spettacolo SPA - Solo Per Amore
Già all’ingresso in Sala la sensazione è di essere arrivati ad una festa di tanta gente. Il pubblico è composto da diverse fasce d’età e finalmente alle 21.20 sulle note di un elegante stacco musicale il rosso sipario si apre su … un altro sipario. E’ un fondale grigio perla che ricorda lo scenario degli spettacoli in TV, quando la TV era in bianco e nero. E questa è solo la prima delle citazioni che, gradevolissime, sono disseminate in tutto lo spettacolo.
Dietro il sipario, con un colpo d’occhio televisivo, ci attendono i coristi e l’orchestra che suona dal vivo, il corpo di ballo (6 ballerine e 4 ballerini) e Stefano Bontempi, ballerino, coreografo dello spettacolo, cantante e ottima spalla negli sketch che seguiranno.
Alla fine del balletto iniziale, l’annuncio ‘Loretta Goggi!’ non sortisce alcun effetto. Solo a ‘Loretta Brezza!’ eccola entrare sorridente in smoking, di più, trionfante, per il suo successo recente: l’avere sposato, dopo 30 anni di ‘fidanzamento’ come lei stessa ironizza, il ballerino e coreografo Gianni Brezza, regista dello spettacolo.
Ma lo show è tutto suo, della nostra Loretta, voce straordinaria e brillantissima intrattenitrice, icona di un modo di fare spettacolo garbato ed ironico allo stesso tempo; la locandina stessa cita ‘Spettacolo di classe e classe nello spettacolo’, e come è vero!
Ripercorre le tappe della sua carriera con le canzoni sue e di altri (alcune fra le altre Sabato sera, Pieno d’amore, Fiori rosa fiori di pesco) ed ogni canzone è un ricordo e un’emozione: la voce della signora Brezza forse è meno pulita di un tempo, meno perfetta ma più vera, più vibrante e coinvolgente. Interpreta ‘Se stasera sono qui’ di Luigi Tenco in versione R&B dando una carica di energia tale che alla fine ironizza ‘Ahò, mica posso cantà così tutta la sera! No no, tranquilli, mò me riprendo!’
Alle canzoni si alternano sketch e imitazioni, da Rita Levi Montalcini che si dedica alla ricerca solo al lunedì quando i parrucchieri sono chiusi e il resto della settimana è dedicato a cotonare i capelli, ad Arisa e la sua ‘sincerità’, rifà il Corazziere di Renato Rascel e omaggia Walter Chiari con ‘Vieni avanti, cretino!’; il tutto intervallato dai monologhi, forse l’unico punto debole dello spettacolo quando tenta di scivolare nel satirico.
In complesso uno spettacolo di più di due ore, di grande intrattenimento ed energia, che ricorda da vicino la TV così come ce la ricordiamo, prima dell’avvento in massa di tronisti, veline e ‘amici’.
Simona Carbonini 7 novembre 2009