Recensioni - Opera

La ricerca della perfezione esiste ancora

Il Balletto Stage a Castelfranco Veneto: tra eccellenza classica ed innovazione

La terza edizione de Il Balletto Stage (IBStage) ha chiuso con l’esibizione degli allievi nella suggestiva cornice del teatro della villa Benzi a Cerano San Marco.
Lo stage è nato dalla “follia” di Leontin Surdeanu e, come in un ingranaggio perfetto, ciascuno ricopre il proprio ruolo: Leontin Surdeanu muove la macchina organizzativa, il maestro Elias Garcia Herrera, insegnate fisso presso il Balletto, coordina le scelte artistiche, mentre Susanna Plaino dà il suo appoggio incondizionato per quel che riguarda l’uso delle strutture.
 

Le lezioni, iniziate il 21 agosto, sono state inizialmente molto dure, sia per gli allievi che per gli insegnanti, date le alte temperature dei giorni scorsi, ma, si sa, il silenzioso “popolo della danza” è umilmente avvezzo alle fatiche.
Il proposito di questo stage è di creare qualcosa di nuovo per una piccola, ma importante realtà come quella di Castelfranco Veneto che apre le sue porte ai migliori allievi provenienti da varie scuole di danza italiane e straniere. Ecco quindi nascere l’idea di uno stage non di formazione, ma di perfezionamento. Per riuscire in un progetto così importante, il corpo docente deve necessariamente essere di altissimo livello: solo per il classico i nomi di questa edizione sono quelli di Irek Mukhamedov Direttore dello Slovenian National Ballet, nonché Principal del Royal Ballet di Londra e del Bolshoi di Mosca, la coppia Xiomara Reyes e Rinat Imaev rispettivamente Principal e Ballet Master dell’American Ballet Theater, Françoise Legrèe Etoile dell’Opera di Parigi, Antonio Castilla della Royal Ballet School di Londra e Angeles Lacalle della Gelabert Azzopardi Company.
In aggiunta alle lezioni di balletto classico tutte accompagnate al pianoforte dai maestri Cocconi e Vitaterna, gli oltre ottanta ragazzi e ragazze di età compresa tra i nove e i vent’anni hanno avuto la possibilità di frequentare anche le lezioni danza spagnola con Kira Gimeno Principal del Ballet Nacional de España, modern con Pedro Sandiford, anatomia con Leontin Surdeanu e Pilates con Lolita Vilalta. In particolare la Vilalta ha insegnato ai ragazzi a prendersi cura del proprio strumento di lavoro: ciascun ballerino deve conoscere il suo corpo, coccolarlo e curarlo per sapere quando poter spingere oltre e quando fermarsi, per non causare danni anche irreparabili.
Data la numerosa presenza dei genitori alle lezioni dimostrative finali degli anni passati, quest’anno l’esibizione finale si è tenuta in teatro. La prima parte è stata presentata come la tipica lezione di danza classica, sbarra, centro, allegri diagonali e giri facendo vedere al pubblico l’evoluzione di tecnica dai livelli dei piccoli fino ai ragazzi più grandi. Ciascuno dei quattro gruppo ha presentato un paio di esercizi alla sbarra: warm up e pliés per i bambini, battements tendus e glissés per gli intermedi più piccoli, ronds de jambe, fondus e frappés per gli intermedi e donne e uomini ormai pronti per il professionismo che si sono alternati nel lavoro di adagio e grand battements. Per gli esercizi del centro è stato mantenuto lo stesso schema della sbarra, fino ad arrivare al virtuosismo dei giri in diagonale e in manege di grandi salti maschili accompagnati al pianoforte dal maestro Valeria Vitaterna. La classe presentata è stato molto scorrevole e gradevole da guardare.
La seconda parte è stata più propriamente coreografata. Gli allievi più piccoli sono stati preparati da Rinat Imaev  e Antonio Castilla su coreografie libere, mentre gli allievi più grandi hanno avuto la possibilità di studiare il repertorio classico imparandolo direttamente da Xiomara Reyes, Rinat Imaev e Irek Mukhamedov.
La Reyes ha preparato infatti le ragazze per le variazioni di Kitri, Diana e del Pas de Fleurs, dei contadini da Giselle e la variazione di Tchaikovsky pas de deux; Mukhamedov e Imaev hanno insegnato agli uomini le variazioni di Atteone, Conrad (Le Corsaire), Sigfrido (Gregorovich) e un gopak russo. Il fatto poi di avere quindici maschi ha permesso di fare anche lezioni di passo a due: il più romantico passo a due dei contadini da Giselle, su musiche di Drigo, il pas de deux del Talismano e naturalmente Diana e Atteone a completamento delle variazioni (quest’ultimo insegnato da Reyes-Imaev-Mukhamedov).
Di rara finezza, il lavoro svolto da Kira Gimeno teso a sviluppare nelle ragazze il senso di femminilità che va sempre più perdendosi nella nostra società omologata. I pezzi presentati sono stati molto diversi tra loro: uso del ventaglio per le donne e del tamburello per gli uomini, delle mani e dei piedi per coinvolgere menti e corpi nella più vera atmosfera spagnola.
La serata si è conclusa con le coreografie moderne di Pedro Sandiford, amatissimo dagli allievi come è stato chiaramente dato di capire dalle ovazioni finali.
Infine come d’uso, sono state assegnate menzioni di merito, borse di studio per lo stage del prossimo anno e per quello della Royal Academy of Dance summer cours.
Tutti i ragazzi hanno lavorato sodo durante questi dieci giorni di stage, presentando così un lavoro alle soglie del professionismo. Molti di loro, anche se giovanissimi, hanno già vinto numerosi concorsi e sono stati ammessi come borsisti nei più prestigiosi templi della danza mondiale. Dalla scuola de Il Balletto di Castelfranco: Lorenzo Silingardi a soli 14 anni è stato ammesso all’Harid Conservatory in Florida, Daniele Silingardi (17 anni) ammesso al 2nd year Upper School Royal Ballet di Londra, Allegra Vianello (17 anni) ammessa al 1st year English National Ballet School di Londra, Arianna Marchiori (15 anni), Angelo Greco (16 anni) e Michael Marinelli (20 anni) tutti ammessi alla Bolshoi Academy di Mosca. Licia Vaccarini (15 anni) proveniente dalla Rimini Ballet School è stata ammessa al 1st year Central Ballet School di Londra. Menzionati dagli insegnanti per il classico anche Virginia della Balda (14 anni) di Artedanza San Marino, il fuoriclasse Yuri Mastrangeli (16 anni) che studia all’Accademia di Roma e Ester Carminati (18 anni) proveniente dalla Ballettschule des Theater Basel.
Molti di loro sono già pronti per le compagnie e le premesse sono tutte positive per pensare di avere davanti i nomi che in futuro vedremo sui cartelloni degli spettacoli che andremo a vedere.
Un bravo e un grazie di cuore quindi a Elias Garcia Herrera, Leontin Surdeanu per la meravigliosa opportunità che continuano ad offrire a tutti i ragazzi.

Sonia Baccinelli 31 agosto 2011