
Il NYCB venne fondato da Georgij Melitonovič Balančivadze, passato alla storia di fatto come George Balanchine. Se il cambio del cognome rese forse più semplice e più europea la pronuncia, Balanchine restò nell’animo sempre fortemente russo. Di origine georgiana Gorge Balanchine, studiò a Pietroburgo alla scuola del Mariinskij, entrò giovanissimo nei Ballets Russes di Diaghiliev trovandosi poi, agli inizi degli anni Trenta, ad emigrare negli Stati Uniti, dove diede vita al balletto americano così diverso da quello russo ed europeo, ma restando nel solco della tradizione.
La scelta dei brani non poteva che cadere su alcuni capolavori in repertorio solo a questa compagnia come l’Apollon Musagète, la velocissima Tarantella e Who Cares?, omaggio del Maestro a Gershwin.
Sul palco si sono esibiti Ashley Bouder, Gonzalo Garcia, Joaquin De Luz, Megan Fairchild, Andrew Veyette, Amar Ramasar, Megan Lecrone, Tyler Angle e la neo principal, l’argentina Ana Sophia Scheller, considerata dalla stampa americana l’erede delle storiche ballerine di Mister B, cioè le sue muse, come la bellissima Susanne Farrell.
Oltre ai pezzi di Balanchine, i ballerini hanno inoltre presentato il classicissimo pas de deux del terzo atto del Don Chisciotte nella versione di Petipa, la danza russa del Lago dei Cigni firmata del danese Peter Martins e le Fiamme di Parigi per la coreografia di Vasily Vainonen.
Tutti gli interpreti sono stati bravissimi, specie Ashley Bouder nella sua variazione delle Fiamme di Parigi: i suoi ballonè in punta hanno dimostrato la forza di questa eccezionale interprete. Stupefacenti Megan Fairchild e Andrew Veyette nella Tarantella che richiede un’enorme resistenza fisica per riuscire ad eseguire senza sforzo apparente questa coreografia, impegnativa per la rapidità delle batterie e dei giri, ma che nell’intento di Balanchine doveva essere sempre divertente per il pubblico. Ana Sophia Scheller ha dato il meglio di sé nella variazione femminile e nella coda del Don Chisciotte lasciando il pubblico a bocca aperta coi suoi fouettes tripli e il difficile balance in retirèe, prima della posa finale in ginocchio. E se le donne sono state leggere ed eteree, gli uomini non hanno certo stupito meno coi loro grandi salti e sequenze di giri alla seconda o in attidude derriere. Applauditissimo Gonzalo Garcia
Uno spettacolo di grande levatura tecnica che di certo meritava di essere visto da tutti e non solo dal pubblico di appassionati del balletto.
Sonia Baccinelli 12 agosto 2012
La programmazione 2012 del Vittoriale ha chiuso in bellezza domenica 12 agosto con degli ospiti d’eccezione. Nove primi ballerini del New York City Ballet che si sono esibiti con le coreografie più rappresentative della celeberrima compagnia americana e che li vedrà impegnati in Italia ancora per qualche giorno nelle città di Taormina, Torre del Lago e Ravello.