
Ricca e divertente messa in scena della famosa operetta al Tiroler Landestheater
Grande profusione di mezzi per Al Cavallino Bianco (Im weißen Rößl), la celebre operetta, al Tiroler Landestheater di Innsbruck.
Si tratta di una composizione di grandissimo successo in tutta l’area germanica, che ha debuttato a Berlino nel 1930. Tecnicamente è un “Singspiel” in tre atti, liberamente tratto dall’omonima commedia di Oskar Blumenthal e Gustav Kadelburg, con Hans Müller ed Erik Charell. I testi delle canzoni sono di Robert Gilbert. La musica orecchiabile e accattivante è di Ralph Benatzky, oltre a sei pezzi musicali di Robert Gilbert, Bruno Granichstaedten e Robert Stolz.
L’operetta, come si intuisce, fu composta a più mani anche per motivi di tempo, ma fu fin da subito un grande successo, grazie al felice connubio di belle melodie, un’ambientazione pittoresca e quel tanto di nostalgia verso la vecchia Austria imperiale che ormai era già tramontata definitivamente da oltre una decina d’anni.
Non per niente si fanno ampi riferimenti all’idillio naturale della regione di Salisburgo, il Salzkammergut; non manca poi di comparire l’Imperatore Francesco Giuseppe in persona, che celebra il famoso dolce austriaco a lui dedicato a base di uova zucchero e uvetta: il Kaiserschmarrn.
Per il resto la storia è semplice e pretestuosa e si svolge interamente alla locanda del Cavallino Bianco, con la sua affascinante ostessa, i camerieri, gli ospiti berlinesi che consentono facili ironie sui diversi dialetti. Gli intrecci amorosi si sprecano, ma sono più un pretesto per belle canzoni e balli ritmati; tutto si riconcilia nel finale in questa edizione sotto l’auspicio di una grande scritta al neon: “Love is in the air”.
Sontuosa e ricca di trovate la messa in scena, curata dalla regista Ruth Brauer-Kvam, con le belle scene classiche fatte di casette e sfondi idillici di Monika Rovan, i divertenti e vari costumi di Alfred Mayerhofer, le simpatiche coreografie di Damian Czarnecki e l‘adattamento drammaturgico di Sonja Honold.
Abbiamo apprezzato in particolare l’ironia di alcune scelte: quella di fare interpretare le mucche da ballerine in tutù pezzato, oppure l’inserimento di una coppia queer al posto della classica coppia di giovani e ingenui innamorati. Il resto è magistero di canto, danza e recitazione che l’ensemble del Tiroler Landestheater domina con maestria e sicurezza, regalando al pubblico una bella serata di musica, ballo e spensieratezza. L’operetta fatta come si deve da chi la sa fare.
Cast coeso, professionale e travolgente. Spiccano l’ostessa perfetta e elegante di Susanne Langbein, il cameriere Lepold dell’ecelttico e divertente Erwin Belakowitsch e il Piccolo di Petra Alexandra Pippan. Bravissimi anche tutti gli altri: Jakob Nistler, Jan Schreiber, Johann Nikolussi, Andrea De Majo, Tommy Fischnaller-Wachtler, Eleonore Bürcher.
Da citare anche le ballerine: Brígida Pereira Neves, Viktoriia Cherkasova, Mona Theiner, Anna Feichtinger, Sasha Portyannikova, Lena Raisig
Lorenz Aichner dirige con brio tutto viennese l’orchestra del Tiroler Landestheater.
Grande successo nel finale in un teatro esaurito.
Raffaello Malesci (Domenica 22 Giugno 2025)