Recensioni - Opera

Macerata: La prima volta con La vedova allegra

Lo Sferisterio di Macerata giunto alla sua sessantunesima edizione, apre la stagione con una nuova sfida, portare l'operetta nel tempio della lirica

C'era molta curiosità per il cambio ai vertici, con il nuovo direttore artistico Marco Vinco e la nuova sovrintendente Lucia Chiatti che si sono trovati a portare avanti un cartellone già definito.

Alla serata inaugurale dopo le consuete passerelle di vestiti e ospiti illustri, la protagonista assoluta è stata la musica. Per la prima volta nella storia dello Sferisterio in scena "La vedova allegra”, operetta in tre atti di Franz Lehár, composta nel 1905 su libretto di Victor Léon e Leo Stein, dalla commedia L'Attaché d'ambassade di Henri Meilhac.

Una nuovissima produzione dell'Associazione Arena Sferisterio, con la regia di Arnaud Bernard, affiancato da Gianni Santucci che ha tradotto e adatto il testo (ovviamente in italiano) e ha curato le coreografie.

Ne esce una versione con delle parti riscritte, con alcuni dialoghi troppo lunghi (specialmente nel primo atto), con delle aggiunte come il prologo iniziale con la marcia funebre di Chopin che accompagna il pianto disperato dei personaggi vestiti rigorosamente in nero o il cambio di ordine per il duettino "Haia, fanciulla, alza gli occhi” dal secondo al primo atto. Inoltre il personaggio di Njegus, interpretato dal bravissimo Marco Simeoli, spesso ruba la scena ai protagonisti con le sue battute sardoniche amplificate da un eccessivo dialetto napoletano.

Raffinate le scene di Riccardo Massironi in stile Belle Époque, che ha sfruttato al massimo il lungo palco dell'arena.

Nel primo atto un salotto bordeaux con delle silhouette nere, nel secondo una spiaggia dove emerge il bianco candido tra citazioni pittoriche e cinematografiche (Monet, Fattori, Boudin e Visconti), nel terzo il trionfo del Moulin Rouge ricco di grisettes, con le sagome ispirate ai quadri di Toulouse-Lautrec. Come filo comune nei tre atti ci sono i drappoi appesi ai lampioni, che mutano di colore in base alla scena. Sontuosi i costumi di Maria Carla Ricotti, perfette le luci di Fiammetta Baldiserri.

Marco Alibrando alla guida della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana ha optato per una direzione precisa, ma poco brillante. Spesso il suono orchestrale è risultato tenue, forse coperto dai numerosi rumori di scena o per una scelta di non coprire troppo le voci. Ben eseguito il lungo momento dei ballabili con il can can di Offenbach (compresa l'inclusione di Cole Porter) e l'omaggio a Gustav Mahler con le prime note della quarta sinfonia al terzo atto, nel numero di magia. Buona la prova del Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” sotto la guida del nuovo maestro Christian Starinieri.

Mihaela Marcu ha il phisique du role per interpretare Hanna Glawari. La voce è sicura, con pregevoli sfumature e ricca musicalità, oltre ad una garbata presenza scenica.

Bene anche il Conte Danilo Danilowitsch di Alessandro Scotto di Luzio. Il tenore mostra il consueto timbro squillante, la corretta emissione e una partecipata recitazione.

Valerio Borgioni a parte alcune forzature in acuto, sa gestire bene la sua voce luminosa, con dei pianissimi delicati e sognanti che ben si adattano al romanticismo di Camille de Rossilon. Cristin Arsenova è una frizzante Valencienne, che si distingue per una bella linea di canto e per le agilità nel ballo. Sicuro sia vocalmente, che scenicamente il Barone Mirko Zeta di Alberto Petricca, come ben riuscita è la coppia Visconte Cascada e Raoul de Saint-Brioche con i validi Cristiano Olivieri e Francesco Pittari.

Pregevole anche il resto del cast a cominciare da Giacomo Medici (Bogdanowitsch), poi Laura Esposito (Sylviane), Stefano Consolini (Kromow), Federica Sardella (Olga), Davide Pelissero (Pritschitsch), Elena Serra (Praskowia).

Bravissime il gruppo delle grisettes: Camilla Pomilio (Lolo), Giulia Gabrielli (Dodo), Silvia Giannetti (Jou-jou), Lucia Spreca (Frou-frou), Sara Bacciocchi (Clo-clo) e Roberta Minnucci (Margot).

Arena sold out, pubblico festoso e vivo successo per tutta la compagnia.

Un inizio di stagione scoppiettante con tanto di fuochi d'artificio nella passerella finale, accompagnata dal suono dell'orchestra.

Marco Sonaglia (Arena Sferisterio-Macerata 18 luglio 2025)