
Lo Sferisterio di Macerata chiude una stagione quanto mai fortunata con il Macbeth di Giuseppe Verdi
In occasione della prima recita, ne abbiamo scritto a lungo di questo affascinante spettacolo, che è sicuramente una delle produzioni di punta dell'Arena.
Rivedendolo si colgono nuovi particolari e una forza visiva di grande impatto. La regia di Emma Dante, in questa occasione ripresa da Federico Gagliardi, si distingue per questa profonda passione per il Sud e in modo particolare per la Sicilia. Validissimo tutto il team creativo con le scene di Carmine Maringola, i costumi di Vanessa Sannino, le luci di Christian Zucaro, le coreografie di Manuela Lo Sicco.
Fabrizio Maria Carminati alla guida della FORM-Orchestra Filarmonica (veramente in stato di grazia) si conferma una bacchetta attenta a non perdere mai di vista l'andamento drammatico dell’opera, a seguire con cura le voci e a trovare preziosi slanci sonori, con una scelta dei tempi ancora più accurata. Valido anche il Complesso di palcoscenico Banda Salvadei.
Christian Starinieri ha diretto il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” con ottimi risultati. Maggiore compattezza e incisività si sono colte nel finale del primo atto con il sestetto "Schiudi, inferno, la bocca, ed inghiotti". Il "Patria oppressa" tutto giocato con pregevoli dinamiche, ha finalmente riscosso il meritato applauso a scena aperta.
Franco Vassallo è un Macbeth di grande e solida esperienza. Lo si sente nel bel timbro squisitamente baritonale, nell'ampiezza dei suoni, nella tenuta della voce, nel modo con cui porge la parola scenica tanto cara a Verdi, nello scavo psicologico e nelle sfaccettature del suo personaggio. Il tormento interiore viene valorizzato da una recitazione incisiva, specialmente nei duetti con la Lady e nelle scene delle apparizioni. La richiesta di redenzione emerge al meglio nell’aria "Pietà, rispetto, amore" con un canto intenso e disperato.
Marta Torbidoni ha ulteriormente rodato questo splendido ruolo, ha acquistato grinta, spavalderia e ha irrobustito il registro grave. Scenicamente e vocalmente assorbe tutte le difficoltà della partitura, imponendosi come una cantante prettamente verdiana e una futura Lady Macbeth di riferimento.
Il resto del cast è altrettanto ottimo. Simón Orfila tratteggia un Banco di robuste dimensioni vocali, ben recitato, che cesella "Come dal ciel precipita" con ottimi risultati.
Antonio Poli è un eccellente e sicuro Macduff, come schietta è la voce tenorile del bravo Oronzo D'Urso (Malcom). Nell'eroica cabaletta "La patria tradita" al quarto atto, le due voci si integrano perfettamente. La coppia Medico e Dama di Lady Macbeth trova nelle belle voci di Luca Park e Federica Sardella la giusta pasta sonora. Infine segnaliamo i validi Stefano Gennari (Domestico/Sicario/Araldo), Andrea Pistolesi (Prima Apparizione) e Lucia Spreca (Seconda e terza Apparizione).
Recita applauditissima, con vette per Vassallo e Torbidoni.
Nel frattempo sono stati svelati i titoli della stagione 2026: Nabucco, il barbiere di Siviglia, il Trovatore e Carmina Burana.
Arrivederci al prossimo anno.
Marco Sonaglia (Arena Sferisterio-Macerata 10 agosto 2025)