
Dopo dieci anni di assenza al comunale di Modena torna il dittico verista per eccellenza: Cavalleria Rusticana e Pagliacci
Un nuovo allestimento presentato dal Teatro dell’Opera di Sofia in una coproduzione internazionale con i teatri lirici di Modena, Piacenza e Rimini.
La regia di Plamen Kartaloff è quanto mai funzionale alla storia, con un interessante lavoro sulla psicologia dei personaggi che emergono ben definiti. Le scene di Giacomo Andrico sono abbastanza minimali, ma veramente efficaci. In cavalleria rusticana troviamo un bellissimo paesaggio siciliano formato da case con mattoni. La consueta processione con i santi e alcuni movimenti scenici che ricordano il sirtaki e il profondo folklore del Sud. Nei pagliacci lo sfondo rimane lo stesso, si aggiunge solamente il tendone del circo con la grande pedana e qualche altro accessorio. Notevole il Lighting designer di Stefano Mazzanti che sottolinea benissimo ogni singola atmosfera. Proprio nei pagliacci trova delle tinte rosa che ricordano molto il periodo pittorico di Picasso e il rosso acceso che riecheggia It di Stephen King. Bellissimi i costumi di Nella Emil Dimitrova-Stoyanova, più sobri e seri in cavalleria, più eclettici e giocosi in pagliacci.
Alla guida dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini c'era il maestro Aldo Sisillo. Una direzione impeccabile che ha saputo cogliere tutti i colori della partitura con gesti misurati ed eleganti. Più delicato e sinfonico in cavalleria, dove l'intermezzo è stato uno dei momenti più toccanti, con un tappeto di archi celestiali. Più sanguigno e vigoroso in pagliacci, dove si sentiva tutta la vibrante tensione. Tempi corretti, precise dinamiche e un volume orchestrale sempre calibrato, che non ha mai coperto le voci, anzi le ha accompagnate con molta cura.
Il Coro Lirico di Modena diretto da Corrado Casati si è fatto valere per professionalità e qualità, come anche il coro di voci bianche del teatro comunale di Modena, seguito da Paolo Gattolin.
Teresa Romano ha delineato un’ottima Santuzza, sfoggiando un corposo volume, con un timbro ben saldo negli acuti e squisitamente scuro nel registro medio-basso. Interprete appassionata come si evince in “Voi lo sapete, o mamma”, nei duetti con Turiddu e Alfio, nella maledizione finale di “A te la mala Pasqua, spergiuro!”.
L'affianca il pregevole Turiddu di Angelo Villari dal consueto squillo sicuro, spavaldo sin dall'iniziale canzone siciliana "O Lola, c'hai di latti la cammisa", fino ad arrivare alla grande intensità in "Mamma, quel vino è generoso". Fabián Veloz ci offre un solido ed efficace Alfio nell'aria "Il cavallo scalpita", con un buon fraseggio e una spigliata presenza scenica.
Francesca Cucuzza ha una voce dal timbro interessante, la sua Lola è quanto mai convincente e briosa nello stornello "Fior di giaggiolo". Eleonora Filipponi conferma le sue validissime qualità canore, interpretando con passione una mamma Lucia di tutto rispetto.
Il cast dei pagliacci è stato dominato dal Canio di Angelo Villari. Il tenore ha sfoggiato una grande potenza vocale che sa gestire con naturalezza, alternando momenti di grande lirismo come in "Vesti la giubba", dove il dolore viene ampliato dai singhiozzi sulla coda finale, ad esplosioni di gelosia e vendetta come nell'iraconda “No pagliaccio non son".
Il finale con la frase "La commedia è finita" e la chiusura del sipario, è un vero colpo di teatro che mostra anche la sua padronanza scenica.
Altrettanto valida la Nedda/Colombina dell'ottima Daniela Schillaci. La voce corre libera in tutto il teatro, grazie ad una tecnica ragguardevole e un timbro affascinante. L’aria “Qual fiamma avea nel guardo" è risolta con leggerezza e delicate sfumature. Le parole di disprezzo verso Tonio vengono sottolineate da metalliche cadute nel registro grave. Il finale poi è un perfetto esempio di canto, passione e recitazione. Il Tonio/Taddeo di Fabián Veloz ha un grande volume vocale valorizzato da una nobiltà nel timbro e da una mimica pregevole. Il prologo "Si può” è travolgente e riceve applausi a scena aperta prima che finisca. Benissimo anche il Silvio di Hae Kang dal timbro caldo e avvolgente nel riuscito duetto con Nedda, di lusso il Beppe/Arlecchino del sempre ottimo e squillante Giuseppe Infantino.
Teatro sold out e grande successo per Villari. Applauditissimi anche Schillaci, Romano e Veloz. Ancora una volta a Modena vanno in scena spettacoli impeccabili e di alta qualità, che non hanno nulla da invidiare a quelli dei grandi tempi della lirica, grazie alle ottime scelte del direttore artistico Aldo Sisillo.
Marco Sonaglia (Teatro Comunale Pavarotti -Freni/ Modena 23 marzo 2025)