Recensioni - Opera

Modena: vivo successo di pubblico per i Puritani

La prima edizione del Modena Belcanto Festival inizia con un'opera lirica importante e poco rappresentata. Stiamo parlando de "I Puritani", ultima composizione di Vincenzo Bellini

Allestimento del 2017 con la regia di Francesco Esposito, che ha curato anche gli ottimi costumi.

Le scene di Rinaldo Rinaldi e Maria Grazia Cervetti ricreano la fortezza grigia, formata da porte a scomparsa che si aprivano su ambienti interni, da lunghe sbarre metalliche e da un ballatoio scelto come posizione per il coro e altri personaggi. Molto suggestiva la pioggia incessante all'inizio del terzo atto che si abbatte sulle rovine del palazzo. Le luci di Andrea Ricci sottolineavano alcuni momenti della storia con colori molto notturni come il blu e accesi come il rosso.

La direzione di Alessandro D'Agostini è alquanto corretta, sanguigna, con tempi serrati, pronta a cogliere più che le rifiniture, l'eroismo e la passione della partitura. La filarmonica del teatro comunale risponde bene, con un muro sonoro ragguardevole. Giovanni Farina ha preparato con professionalità il coro lirico di Modena, nei suoi numerosi interventi. I risultati sono stati ottimi, con un riuscito bilanciamento tra la compagine maschile e quella femminile.

Il cast vocale di grande livello, vedeva tre cantanti al debutto nei propri ruoli.

Ruzil Gatin (dopo il successo con "Anna Bolena") è un ottimo Arturo Talbo. La voce è limpida, con buone sfumature, la dizione è perfetta e le parti spigolose vengono risolte senza problemi. Molto convincente il terzo atto dove al buon canto unisce una giusta credibilità scenica.

Ruth Iniesta si cala perfettamente nel ruolo di Elvira. Cantante sempre rifinita e sicura, che conosce bene le colorature, le agilità, il fraseggio, dimostrando di avere omogeneità nei registri. Interprete sensibile che ha saputo cogliere le sue fragilità nella toccante scena della pazzia.

Alessandro Luongo tratteggia un incisivo Sir Riccardo Forth. Il baritono toscano mostra una buona solidità vocale e un timbro morbido, che gestisce con nobile intensità nella cavatina del primo atto “Ah per sempre io ti perdei" e in maniera possente nel famoso duetto con il basso.

Già presente nella scorsa produzione Luca Tittoto è un imponente Sir Giorgio. Voce corposa, brunita, ben proiettata. Ottima l'aria "Cinta di fiori e col bel crin disciolto" nel secondo atto, epica la cabaletta "Suoni la tromba" bissata a furor di popolo.

Anche il resto del cast è risultato quanto mai appropriato. Nozomi Kato è un'incisiva Enrichetta di Francia, Andrea Pellegrini un sonoro Lord Gualtiero e Matteo Macchioni un valido Sir Bruno Roberton.

Recita applauditissima con un pubblico veramente caloroso e completamente appagato da uno spettacolo quanto mai coinvolgente. Modena dimostra ancora una volta di fare scelte di grande qualità.

Se il buongiorno si vede dal mattino, questo festival sembra già nato sotto una buona stella. Non possiamo fare altro che augurargli un felice cammino.

Marco Sonaglia

(Teatro Comunale Modena 12 Maggio 2024)