Recensioni - Opera

Monte San Giusto: Brillano le stelle dello Sferisterio

Come da tradizione, nel borgo di Monte San Giusto, torna per il sesto anno consecutivo il concerto lirico nella suggestiva cornice della piazza Aldo Moro.

Come da tradizione, nel borgo di Monte San Giusto, torna per il sesto anno consecutivo il concerto lirico nella suggestiva cornice della piazza Aldo Moro.

L'iniziativa partita nel 2019 da uno spunto del baritono sangiustese Andrea Pistolesi e di Amleto Caterbetti, vede la felice collaborazione tra il Comune di Monte San Giusto e l’Associazione Sferisterio. A presentare c'era Paolo Gavazzeni, il Direttore Artistico del Mof, che ha dimostrato una preparazione culturale di alto livello e ha proposto alcune riflessioni profonde ed attuali sul tema della musica.

Protagonisti della serata alcuni cantanti della stagione in corso allo Sferisterio, che nonostante qualche segno di stanchezza, non hanno deluso le aspettative. L'accompagnamento al pianoforte di Cesarina Compagnoni è stato delicato, preciso, senza sbavature e sempre attento a non sovrastare le voci.

Ad aprire il programma, i bravissimi Pueri Cantores “D. Zamberletti” diretti con la consueta cura dal maestro Gianluca Paolucci che hanno eseguito "Laudate dominum" dal "Vesperae Solennes de Confessore k 339" di Wolfgang Amadeus Mozart.

Il baritono Lodovico Filippo Ravizza propone il "Largo al factotum" da "Il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini. Ravizza convince molto a livello interpretativo, coinvolgendo anche il pubblico.

Si prosegue con la struggente e impegnativa aria "Ah non credea mirarti" dal secondo atto de "la sonnambula" di Vincenzo Bellini. Il soprano Daniela Cappiello la esegue con passione ed eleganza, facendo attenzione al fraseggio e alle dinamiche.

Il giovane tenore Valerio Borgioni delinea un canto fatto di sfumature e di pregevoli mezzevoci con "Una furtiva lagrima" da "L'elisir d'amore" di Gaetano Donizetti.

A scaldare gli animi ci pensa Marta Torbidoni che proprio in questi giorni allo Sferisterio sta riscuotendo un grandissimo successo con la "Norma" di Vincenzo Bellini. L'occasione è quella giusta per ascoltare "Casta diva" , con voce smaltata, sicura, precisa e impeccabile.

Ritornano i Pueri Cantores con la bellissima "Maria, mater gratiae" di Gabriel Fauré. C'è spazio per un fuori programma con "Pari siamo" dal "Rigoletto" di Giuseppe Verdi, ben eseguito da Andrea Pistolesi (storico cantante del coro Vincenzo Bellini), si rimane in tema con "La donna è mobile" cantata da Valerio Borgioni che dona nobiltà e finezza alla celebre ballata.

Il "Coro a bocca chiusa" dalla "Madama Butterfly" è l'omaggio dei Pueri Cantores a Giacomo Puccini. Pienamente riuscito il duetto tra Ludovico Filippo Ravizza e Valerio Borgioni con "Au found du Temple saint" da "Les pecheurs de perles" di Georges Bizet.

Il mezzosoprano Carlotta Vichi ci regala una splendida esecuzione di "Non couer s'ouvre à ta voix" da "Samson et Dalila" di Camille Saint-Saëns, con una solidità vocale impreziosita da un timbro scuro e affascinante.

Si ritorna a Bizet con la "Marcia e coro dei monelli" dalla "Carmen", dove i Pueri Cantores brillano di compattezza. La serata si chiude con la musica immortale da "Il trovatore" di Giuseppe Verdi. Marta Torbidoni ci mostra ancora la sua classe essendo pienamente a suo agio sia nell'atmosfera notturna e lirica della cavatina "Tacea la notte placida", che nelle agilità della cabaletta "Di tal amor che dirsi".

Dopo vari saluti istituzionali e la consegna di una targa al maestro Rossano Romagnoli, il bis finale viene affidato ai Pueri Cantores accompagnati al pianoforte dal loro maestro con "Là sui monti dell"Est" dalla "Turandot".

Una serata piacevole dove la magia dell'opera lirica ha conquistato la piazza, come è giusto che sia. La lirica non deve essere una cosa per pochi privilegiati, ma deve ritornare ad essere per tutti, come una delle massime espressioni del mondo popolare.

Marco Sonaglia