Recensioni - Opera

Moscheta alla ricerca del drammatico

Il centro Teatrale Bresciano continua la stagione 2001/2002 con un curioso allestimento della Moscheta di Angelo Beolco detto Ruza...

Il centro Teatrale Bresciano continua la stagione 2001/2002 con un curioso allestimento della Moscheta di Angelo Beolco detto Ruzante, prodotto dal Teatro degli Incamminati di Milano con la regia di Claudio Longhi e interpretato da Franco Branciaroli.

Un testo della nostra grande tradizione teatrale dunque, un testo comico in dialetto veneto e bergamasco del 500. Ci siamo trovati di fronte ad una lettura particolare, indubbiamente interessante se questo testo fosse stabilmente in repertorio da noi, se il pubblico sapesse, conoscesse o avesse mai avuto possibilità di conoscere Ruzante. Ma sappiamo bene che in Italia il repertorio non esiste più da molto tempo, forse il pubblico che ha superato una certa età ha avuto anni fa possibilità di vedere La Moscheta, tutti gli altri ignorano. Qui sta il limite dell’operazione effettuata da Longhi, lodevole e interessante per un addetto ai lavori, stimolante per il regista e per gli attori, soporifera per il pubblico. Va detto che estirpare completamente il comico da Ruzante per fortuna è impossibile e infatti qua e là comunque si ride e si sghignazza.

Il lavoro del Teatro degli Incamminati ha un suo merito, è recitato bene, concepito con rigore e portato a termine con ottimo mestiere, ma è come presentare un quadro futurista a chi non ha neanche mai visto un Guido Reni. Il difetto insomma, comune a molto teatro “stabile”, è quello di non pensare al pubblico. Questo è un assunto molto utilizzato da Dario Fo, ma guardando lo spettacolo di Longhi non si poteva non pensare a come l’avrebbe realizzato Fo, non tanto per un confronto artistico fuori luogo, ma per il diverso impatto che avrebbe avuto sul pubblico. Chi si può immaginare Ruzante fatto da Fo magari è uscito da teatro rimuginando sui diversi modi di mettere in scena un testo, ma chi non ha mai visto Fo, oppure Ruzante fatto in un altro modo, si è forse un poco annoiato e la prossima volta purtroppo ci penserà su un po’ prima di andare a vedere un altro testo classico italiano.

Detto ciò va indistintamente lodata la recitazione degli attori Franco Branciaroli, Paolo Bessegato, Viola Pornaro e Antonio Zanoletti.

(Giovedì 6 Dicembre 2001)
A. Manuelli