Recensioni - Opera

Notte Shakespeariana firmata Robert North

Sogno di una notte di mezza estate di Robert North a Verona Corte mercato vecchio

Lo spettacolo coreografato da Robert North e andato in scena sabato 18 luglio a corte “Mercato Vecchio” a Verona è stato scorrevole, allegro e perfettamente riuscito.
Hanno aperto le scene Esthesis Menendez Rubido nel ruolo di Aurora e Jonathan Chmielewski nel ruolo del principe Florimondo. In realtà questo primo passo a due con variazioni e coda tratto dalla Bella Addormentata è stato un piacevolissimo fuori programma tratto dal repertorio che ha contribuito a dare un’impronta più “classica” alla serata. Entrambi questi artisti hanno delle doti fisiche notevoli che la forte tecnica di base ha reso più brillanti: lei aveva dei bellissimi developpes alla seconda e lui bei giri e salti. La variazione maschile è stata eseguita con spettacolari cabriole, mentre nella variazione femminile ci sono state alcune sbavature in punta, anche se nel complesso bisogna dire che le pirouettes in attitude devant con cambio delle braccia della coda non hanno lasciato dubbi sulle eccezionalità tecniche della Menendez Rubido.
Il secondo brano presentato è stato ancora un passo a due coreografato da Ramona De Saa. Giulietta era Laura Viganò e Romeo Massimo Margaria. Entrambi i ballerini sono stati puliti, ma sia la coreografia che l’interpretazione sono stati, a mio avviso, poco convincenti.

Ed infine il Sogno di Robert North: coreografia davvero frizzante e competitiva anche rispetto a quella più celebre di Balanchine. In realtà rispetto alla durata della musica originaria alcuni brani sono stati ripetuti, cambiati di posto o accorciati, ma nel complesso lo spettacolo ha funzionato in tutti i sensi.
I personaggi principali sono stati rappresentati tutti, ognuno con la sua connotazione specifica. Robert North ha proposto un diverso e riuscito registro di passi/stile in particolare per il gruppo di danzatrici che si alternava per fare ora i folletti, ora le fate, ora i commedianti: fate e folletti erano sia dolci che burloni con movimenti legati, mentre i commedianti avevano movimenti più secchi e i piedi flex rendevano l’idea dei personaggi più zotici. Davvero molto bella coreograficamente la messinscena di Priamo e Tisbe da parte di tutte e cinque le interpreti: in pochi gesti sono riuscite a condensare esattamente il senso delle parole di Shakespeare.
Marisa Milanese, nel ruolo di Titania, è stata una vera regina: altera e distaccata, ma mai eccessiva, neanche quando si innamora di Bottom trasformato in asino. Bravo anche il giovanissimo Paolo Franco nel ruolo dell’imprevedibile Puck che ha fatto un po’ da collante tra i pezzi della serata.
Poco chiari, forse anche per la scelta degli abiti le coppie degli innamorati; la parte di Ermia non differiva molto da quella di Elena, anche se i due personaggi sono agli antipodi.
La celebre marcia nuziale di Mendellson è servita per il gran fianle che ha visto radunati sul palco poco più di una decina di artisti che hanno saputo dar vita ad una serata molto apprezzata dal purtroppo poco pubblico presente.
Sonia Baccinelli 18 luglio 2008