Recensioni - Opera

Parma: Fuoco di Gioia per il Club dei 27

Il famoso cluib verdiano propone una manifestazione a scopo benefico

 “Questa rosa rossa rappresenta tutta la passione che abbiamo messo insieme in questi dieci anni di musica. Sul palco stasera c’era la nostra anima, grazie per averla accolta con tanta gioia”.

Questo bigliettino accompagnava la rosa rossa che i membri del Club dei 27 hanno donato al pubblico femminile presente alla serata. E queste parole racchiudono e descrivono meglio di ogni alta cosa la passione di questi “paladini verdiani”, del pubblico presente e la passione che ognuno dovrebbe mettere nelle attività in cui crede profondamente. Falstaff è lo storico presentatore dell’evento, e chi meglio di lui può unire l’ironia alla competenza, la simpatia alla capacità di far sorridere e pensare?

Anche quest’ anno, nel decennale della manifestazione, ci ha accompagnato nella serata ricordando a tutti che la solidarietà è un bene prezioso che non va sprecato, mai! Ha ringraziato gli sponsor e tutti i presenti, artisti, musicisti, pubblico, insomma una vera festa della gioia, un fuoco di armonia , di musica, di amicizia.

La serata benefica era organizzata in favore dell’associazione Fa.Ce. Onlus di Parma, che aiuta i giovani disabili ad inserirsi nel mondo del lavoro, a ritrovare la propria unicità valorizzando ogni persona, andando oltre ai limiti oggettivi per farne emergere le potenzialità.

Quest’anno è stato nominato un nuovo Cavaliere di Verdi, anzi, una amazzone, meritevole di aver portato l’eleganza della sua voce nel mondo, contribuendo a far conoscere le sublimi opere del compositore bussetano: il soprano Anna Pirozzi, alla quale ha consegnato l’onorificenza un altro Cavaliere di Verdi, il baritono Vladimir Stoyanov insieme al Presidente e al Vice Presidente del Club dei 27, Un giorno di regno e Aida.

Il programma musicale della serata era vario ed interessantissimo, composto da brani di vari compositori, da Mozart a Bizet, da Puccini a Giordano per arrivare ovviamente a Verdi. Prima di parlare dei solisti, mi piace ricordare la Corale Giuseppe Verdi di Parma, anch’essa Cavaliere di Verdi, diretta dal Maestro Claudio Cirelli: questa corale è uno dei fiori all’occhiello della città e anche questa sera si è dimostrata all’altezza della sua fama.

L’orchestra era composta da musicisti che hanno partecipato alle varie edizioni di Fuoco di gioia e per questo è stata battezzata “Orchestra del decennale.” E proprio un brano orchestrale ha aperto il concerto: la sinfonia dall’opera “Un giorno di regno” di Giuseppe Verdi, fatto molto apprezzato dal Presidente del Club oltre che dal pubblico. Il direttore d’orchestra era il Maestro Michelangelo Mazza, giovane ma musicalmente molto preparato.

C’è stato un intermezzo musicale che ha ricordato la nascita di Giuseppe Verdi: tre giovani solisti medley Viva Verdi hanno suonato estratti dalle opere di Verdi. I loro nomi: al flauto Valentina Gnudi, al clarinetto Matteo Vaccari e al fagotto Evelina Le Rose. L’attore Bruno Stori invece ha letto un brano che narrava della morte di Verdi, dei suoi giorni di agonia e di come Milano si era fermata per il Maestro.

Arriviamo ai solisti, artisti che si sono esibiti dando tutto se stessi per onorare la musica, la festa, la solidarietà, artisti che partecipano a Fuoco di Gioia per amicizia. Sto parlando del soprano Anna Pirozzi, del tenore Martin Muehle, del mezzo soprano Julia Gertseva e dei baritoni Vladimir Stoyanov e Michele Patti.

Dopo la sinfonia iniziale, il programma di sala continua con il baritono Michele Patti che ci delizia con l’aria del Conte ne Le nozze di Figaro di Mozart: “Hai già vinta la causa”. La Corale Giuseppe Verdi si presenta con due brani dall’opera La Traviata di Verdi: “Noi siam zingarelle “ e “ Di madride noi siam matadori”.

Si prosegue ancora con Verdi con il duetto Aida- Radames “ L’abborrita rivale” dall’opera Aida, eseguito con sicurezza dal tenore Martin Muehle e dal mezzosoprano Julia Gertseva, arrivata in giornata da Lugano dove aveva tenuto un concerto la sera prima e in partenza per un'altra destinazione la mattina seguente. Ma la voglia di partecipare a un evento così importante ha vinto ogni distanza e la stanchezza.

Il brano seguente è cantato dal soprano Anna Pirozzi ed è tratto dall’opera Macbeth di Verdi: “Vieni t’affretta”, preceduto dal recitativo e seguito dalla cabaletta. Anna Pirozzi è la Lady di riferimento dei nostri giorni e tale si è dimostrata.

Si prosegue sempre con il Don Giovanni di Mozart dove il baritono Michele Patti canta un’aria cortissima ma che non ti lascia prendere fiato, “Fin ch’han del vino”: bravissimo!

“Come un bel dì di maggio”, dall’opera Andrea Chenier di Giordano ci fa conoscere pienamente la maestria vocale del tenore Martin Muehle. Ultimo brano della prima parte è di Puccini, ”Tre sbirri, una carrozza”, un piccolo cameo che ci regala il baritono Vladimir Stoyanov, un ruolo che ha debuttato da poco e che sembra fatto su misura per lui.

La seconda parte inizia con l’opera Attila di Verdi, “Liberamente or piangi” cantata dal soprano Anna Pirozzi che la dedica a uno dei membri del Club dei 27, Attila appunto, prematuramente scomparso da poco. La Corale Giuseppe Verdi ci delizia con il coro dall’opera Giovanna D’arco di Verdi “Qual v’ha speme”.

Dopo una seducente “Habanera “ dall’opera Carmen di Bizet cantata da Julia Gertseva, arriviamo al secondo duetto della serata, ”Fatal mia donna” sempre dall’opera Macbeth di Verdi: e chi meglio del baritono Vladimir Stoyanov e del soprano Anna Pirozzi sanno regalarci l’ansia, la paura, il dubbio, il terrore di Macbeth e la determinazione della Lady? Nessuno! Complimentissimi!

Il brano che segue è tratto dall’ultima opera di Verdi, Falstaff “E’ sogno o realtà?”: convincente scenicamente e vocalmente il baritono Michele Patti, giovane di indubbio talento. Il baritono Vladimir Stoyanov ci emoziona con il recitativo e l’aria “Pietà, rispetto, amore” dall’opera Macbeth di Verdi. Speriamo di riascoltarlo presto anche in questa opera dove ancora una volta ci fa ascoltare una linea di canto e fiati sempre esemplari.

L’ultimo duetto è il finale dell’Andrea Chenier di Giordano, “ Vicino a te s’acqueta“ dove il soprano Anna Pirozzi e il tenore Martin Muehle fanno a gara ad emettere si naturali sempre più limpidi.

La serata si conclude con la Corale Giuseppe Verdi che esegue “ Va pensiero” dall’opera Nabucco di Verdi: è con commozione che il pubblico l’ha ascoltato, con qualche spettatore dei palchi che si è alzato e messo la mano sul cuore.

Concludendo: serata veramente magica, un fuoco di gioia che ci attende tutti il prossimo anno per una altro momento di musica e di gioia, un fuoco d’amore per gli altri e noi stessi.