Recensioni - Opera

Serata al femminile per Geppi Cucciari

La cabarettista di Zelig e Victor Victoria entusiasma il pubblico del Palabrescia

In un Palabrescia tutto esaurito, con un pubblico costituito in gran parte da donne (la replica cui ci riferiamo era programmata per l’8 marzo ed è stata rinviata per questioni tecniche), Geppi Cucciari ha presentato il suo monologo “Si vive una volta sola”, divertente spaccato dell’universo femminile, con particolare riferimento alla condizione di single.

Prendendo spunto dall’imminente matrimonio di un’amica, la simpatica attrice dipana una serie di riflessioni sui rapporti (il più delle volte mancati o conflittuali) tra uomo e donna e sulle difficoltà di comunicazione tra i due sessi, ovviamente affrontata dal punto di vista femminile.
L’arma vincente è ovviamente quella dell’autoironia, che Geppi usa con grande abilità e che le consente di essere leggera anche nei commenti più taglienti ed impietosi.
La platea femminile si diverte, ride, inevitabilmente si identifica nelle situazioni ritratte e applaude. La platea maschile anche.
La Cucciari attrice è trascinante: oltre all’ora e mezza di monologo ci regala anche un bis in cui interagisce col pubblico giocando sulle imminenti nozze di alcuni spettatori; la Cucciari scrittrice è acuta ed efficace. “Si vive una volta sola” non è la solita – e spesso prevedibile – “stend up commedy”, in cui le battute a raffica su politica ed attualità si susseguono il più delle volte per associazione di idee (magari condite dal solito umorismo a sfondo sessuale), ma è un vero e proprio monologo, in cui battute ed ironia sono funzionali al racconto di una storia, normale e quotidiana, ma proprio per questo ancora più coinvolgente.
L’attrice al termine è stata salutata da applausi tanto calorosi quanto meritati da parte di una platea partecipe e divertita.

Davide Cornacchione 19 marzo 2010