Recensioni - Opera

Dall'estero - Sofia: Vladimir Stoyanov interpreta Rigoletto

Grande successo personale per il baritono bulgaro

Sofia e' una delle capitali europee ma dovrebbe essere nominata capitale dell'opera lirica . Infatti e' in questa citta' che questa forma d'arte ha iniziato a rivivere dopo la chiusura forzata dovuta al COVID 19. Il merito va sicuramente al direttore del Teatro di Sofia, il dottor Plamen Kartaloff il quale ha avuto il coraggio di riaprire il teatro a giugno con tre titoli verdiani, Rigoletto,Trovatore , Traviata e di realizzare con pochi mezzi e in pochissimo tempo una straordinaria stagione estiva, che si sta svolgendo nella splendida cornice del Boyana Cinema Center e sul lago Pancharevo.
 
Tutti gli spettacoli sia a giugno che a luglio sono presentati in forma scenica e non concertante come sta avvenendo ora in qualche teatro italiano ed estero. L' opera scelta per inaugurare la stagione estiva e' stata Rigoletto di Giuseppe Verdi, la scena e' molto semplice ma nulla manca. Al centro del palco c'e' una pedana movibile che serve all'azione drammatica e su cui le masse e i solisti si muovono con disinvoltura. Questa stessa pedana si trasforma in tavolo nel palazzo del Duca con cortigiani seduti attorno ad esso che gli narrano il rapimento di Gilda. Sullo stesso tavolo-pedana salira' Rigoletto a cantare Cortigiani vil razza dannata ed anche il sacco con Gilda morente viene portato in scena da Sparafucile adagiato su un carretto e appoggiato sulla pedana stessa. Rigoletto disperato canta accanto alla pedana mentre Gilda si alza sopra di essa e canta circondata dal tulle, lo muove come se iniziasse il passaggio dalla vita alla morte diventando una persona eterea. Una luce fortissima abbaglia Gilda e un fumo bianco rende ancora piu' surreale la scena. Entrambi cantano uno distante dall' altro ad indicare che il passaggio dalla vita alla morte avviene comunque in solitudine. Nel declamare Ah la maledizione Rigoletto sale sulla pedana e trova solo il tulle, lo abbraccia e si accascia su di esso.
Questa scena piu' di ogni parola realizza la perdita di Rigoletto che rimane senza niente in mano.
 
Altra cosa splendida la presenza nel ruolo del protagonista del baritono bulgaro Vladimir Stoyanov, baritono di riferimento del repertorio verdiano attualmente a Sofia, citta' dove risiede. Proprio a Sofia Stoyanov ha raccolto i suoi ultimi allori con interpretazioni di altissimo livello nella triologia verdiana, Rigoletto, Trovatore , Traviata. Memore delle performance appena ascoltate il pubblico e' accorso numeroso e il teatro ha registrato il tutto esaurito. Preciso nel ruolo del Duca di Mantova il tenore Daniel Damyanov, brava e dolcissima Stanislava Momekova come Gilda, buono lo Sparafucile di Angel Hristov e la Maddalena di Alexandrina Stoyanova-Andreeva.
 
Applausi del pubblico con ovazioni per il baritono Stoyanov: indimenticabile per la freschezza e il fraseggio dei suoi recitativi. Impressionante la forza scenica e vocale con cui attacca "Cortigiani vil razza dannata" e il pianto che trasmette la voce quando , visto che nessuno lo ascoltava, si e' umiliato piangendo disperato ai loro piedi. In "Vendetta" ha sfogato tutta la rabbia repressa solo per un momento, il tono e la forza dell'invettiva raggelano il sangue. Perfetto il fraseggio nel quartetto, preparazione alla scena finale e al dramma che avverra' fra poche ore. Il finale e' da mozzafiato e "Della vendetta alfin giunse l' istante" tiene lo spettatore col fiato sospeso. La tensione giunge al culmine quando scopre che e' stato ingannato, che la vendetta e' tragicamente mutata e ha colpito la figlia.
 
Infatti Rigoletto e' pietrificato dalla scoperta del contenuto del sacco e il pubblico lo e' altrettanto per la forza scenica che trasmette il baritono. La sua disperazione alla scoperta della figlia morente cessa per un istante quando la speranza che la figlia lo abbia obbedito e sia sulla via di Verona fa capolino dentro di lui. Ma l'angoscia aumenta nel momento che realizza la situazione e allora chiede in due momenti diversi prima "L'assissino mi svela" e successivamente "Chi t'ha colpita", sapendo pero' in animo suo che il responsabile e' lui, ma questo pensiero viene rifiutato.
 
Un silenzio interminabile pieno di attesa divide il momento della morte da Gilda dalla consapevolezza del padre di averla perduta per sempre. "Gilda, mia Gilda..." e' pronunciato con tono incredulo, poi la certezza si fa strada e "E' morta" e' un insieme di angoscia, spavento e sgomento. Straziante e' il grido "Ah la maledizione", dove Rigoletto mente per l'ultima volta a se stesso accusando gli altri di cio' che gli e' accaduto..
 
Il pubblico e' attonito e piange con il padre..e questo grazie alla potenza della musica di Verdi e alla forrza scenica e vocale di Valdimir Stoyanov. Il vento dell'est ha portato Verdi a Sofia e Verdi puo' essere soddisfatto di quello che ha ascoltato e visto.