Recensioni - Opera

Superbo cast vocale per Andrea Chènier a Torino

Protagonisti Gregory Kunde, Maria Agresta e Franco Vassallo

Tutte le rivoluzioni sono un’idea irrealizzabile e l’Ancien Regime resta tale. Quello che viene dopo la rivoluzione è ancora più terribile, ed è una dittatura ancora ancora più crudele: si proibisce tutto: la lettura, lo studio, la religione, l’amore, la vita. Fascismo, nazismo, comunismo si equivalgono e rendono il mondo insopportabile.

Chénier, un contemporaneo che si batte contro la dittatura, l’ignoranza, e contro la cattiveria dell’ancien regime; ma invece di essere premiato viene condannato e giustiziato dalla nuova dittatura della rivoluzione, foriera di un futuro ancora più orribile.

I costumi sono paradigmatici, dalle crinoline, ciprie, parrucche e livree del primo quadro scivoliamo in grigie divise, in mitra e in un popolo tutto vestito uguale: di grigio. Il simbolo del “sempre allo stesso modo”. Il balzo di trecento anni che sapientemente ci fa fare Giancarlo Del Monaco, figlio del noto tenore, è di grande maestria, ci dimostra che nulla cambia mai.

I due protagonisti muoiono una morte gloriosa, una sorta di santificazione e ascensione; la loro individualità è ineluttabilmente legata ai grandi avvenimenti della storia.

Un’opera veloce, di grande impatto narrativo: scene di cappa e spada, e scene corali che si accompagnano e intrecciano ad altrettante di grande intimità, struggenti ed emotive.

Un’opera rovente per le passioni che prendono vita e si alzano attraverso il canto stentoreo ed eroico dei solisti, accompagnati da una sontuosa orchestra.

Chénier e Maddalena sono l’urlo prepotente e violento che si leva da un affresco storico: le masse sono cieche e crudeli, loro sono individui. Meravigliose pecore nere che perseguono al costo del sacrificio i loro ideali e affermano il loro pensare per non farsi inglobare nell’appiattimento, pericolosissimo, del livellamento.

Solo il balsamo salvifico dell’amore e degli affetti ci proteggerà dai mostri generati dalle rivoluzioni, qualsiasi bandiera essi sventolino.

Gregory Kunde, veste i panni di Chénier con consumata maestria: la sua tecnica è fortemente permeata dal belcanto, che utilizza con grande sapienza sia nelle parti liriche sia in quelle drammatiche. Dimostra una profonda conoscenza del ruolo, trasmettendoci una grande emozione. Per tutta l’opera dosa la voce, arrivando a “come un bel dì di maggio” con facilità e fiato. Tiene in scacco l’intera complessità dell’opera; lo squillo vocale in “Improvviso” ha del sorprendente! Settant’uno anni compiuti, ci regale pagine di poesia.

Maria Agresta è Maddalena di Coigny, un soprano dal timbro lirico e impeccabile, la voce segue l’evoluzione del personaggio, giovane e spensierata e poi misera e disperata: prima il lirismo tocca note squillanti, quasi cinguettii, poi i suoni si fanno accorati e controllati; in “La mamma morta” domina il fraseggio con grande capacità, intima e profonda; forse la capace cantante tarpa la densità e non ci travolge. La voce rimane sempre limpida e le emissioni perfette.

Figlio di servi, e servo qui, giudice in livrea, ti grido: È l’ora della morte!” Un maestoso Gerard! Il baritono Franco Vassallo, ci sorprende sempre e non solo per le abilità tecniche, gli accenti perfetti, le assenze di sbavature, ma anche per le grandi capacità interpretative; figlio del metodo Stanislavskij, consapevole dell’importanza per un interprete d’opera di approfondire le proprie capacità attoriali.

Applausi a scena aperta, pubblico in ovazione, per uno spettacolo di tre ore e mezza, tre intervalli.

Conclude la stagione operistica con frizzi e lazzi che fa ben sperare per la prossima!

Edwige Mormile

 

Andrea Chénier Gregory Kunde
Carlo Gérard Franco Vassallo
Maddadena di Coigny Maria Agresta
La mulatta Bersi Mara Gaudenzi
La Contessa di Coigny Federica Giansanti
Madelon Manuela Custer
Roucher Adriano Gramigni
Pietro Fléville/Fouquier-Tinville Nicolò Ceriani
Mathieu Vincenzo Nizzardo
Un “incredibile” Riccardo Rados
L’Abate Daniel Umbellino*
Dumas Tyler Zimmerman*
Schmidt Janusz Nosek*
Il maestro di casa Marco Sportelli
Una pescivendola Eun Young Jang

*Artisti del Regio Ensemble

Orchestra Teatro Regio Torino
Coro del Teatro Regio di Torino
Direttore Andrea Battistoni
Maestro del coro Ulisse Trabacchin

Regia Giancarlo Del Monaco
Scene Daniel Bianco
Costumi Jesús Ruiz
Luci Vladi Spigarolo
Coreografia e assistente alla regia Barbara Staffolani