Recensioni - Opera

Tango: una passione riscoperta

La compagnia di Miguel Angel Zotto chiude la rassegna di danza al Teatro Ponchielli

Dei numerosi personaggi presentati nell’arco della serata, ecco apparire sulla scena il primo e forse più importante personaggio del tango, Benito Bianchetti, detto “El Cachafaz” e ricordato in Argentina come il più grande ballerino di tango di ogni tempo
Il secondo quadro è ambientato negli anni ’20, durante i festeggiamenti per il ballo di Carnevale del Centenario dell’Indipendenza, quando tutta Buenos Aires è in festa.
Dalla città ci spostiamo poi in campagna dove vengono presentate le danze che potremmo definire il folk del tango, ovvero quelle che fanno riferimento alle origini criolle del movimento. Prima una coppia, poi tre, si alternano nella presentazione di passi semplici, ma veloci, eseguiti dalle donne con scarpe dal tacco basso e numerosi lacci alle caviglie.
Il quarto quadro, molto d’effetto, si ispira ad una lezione di tango ambientata negli anni 1930-1939: in un’accademia dell’epoca uomini e donne provano prima separati, poi a coppie vari movimenti. La coreografia delle donne è stata molto armoniosa e il bastone tenuto orizzontalmente con due mani o utilizzato per fare alcune figure si è rivelato una scelta davvero azzeccata. Il cerchio di ocho in senso orario e poi antiorario è stato davvero molto piacevole da vedere e le ragazze sembravano farfalle che volavano posandosi di fiore in fiore. In questa scena si è finalmente esibita anche l’orchestra, che, a mio avviso, è stata poco sfruttata nel corso della serata, visto che per la maggior parte dello spettacolo le musiche erano in realtà su basi registrate. I cinque musicisti, tutti bonearensi, hanno interpretato dal vivo musiche originali di Pugliese, Trailo, D’Agostino e altri, non trascurando ovviamente i grandi classici come Gardel e Piazzola.
Poi finalmente una milonga danzata dai protagonisti della serata: Miguel Angel Zotto e la sua compagna Daiana Guspero che dal gennaio del 2007 ha sostituito Erica Boaglio e alla quale somiglia molto per alcuni versi. La tecnica di Zotto è sempre strabiliante, veloce e pulita; Daiana Guspero rispecchia l’idea del tango nell’immaginario collettivo, essendo sensuale senza mai eccedere.
Il primo quadro del secondo tempo rende omaggio a grandi nomi: tra i più celebri ci sono Rodolfo Valentino e Natacha Rambova, Fred Astaire e Cyd Charisse, oltre che naturalmente Coco Chanel. Abiti ampi, colorati e lussuosissimi hanno dato un tocco molto fine a tutto l’insieme.
Il seguente succedersi di quadri è stato un travolgente procedere di tanghi, milonghe, brani cantati ed prese molto difficili di passi a due che ricordavano talvolta forse alcuni passaggi della danza classica.
In particolare, la coppia formata da Leandro Oliver e Laila Rezk ha ballato una coreografia con virtuosismi mozzafiato, con giri velocissimi, ganci con intrichi difficilissimi dimostrando una magnifica destrezza nel movimento delle gambe.
Infine anche l’orchestra ha eseguito il suo gran finale con il celeberrimo brano di Piazzola dal titolo Adios nonino, durante il quale con un assolo ogni strumento ha avuto la possibilità di dimostrare le abilità .

Sonia Baccinelli 3 maggio 2011


La stagione di danza del teatro Ponchielli di Cremona ha chiuso con il tango. Lo spettacolo presentato dalla compagnia “Tango X 2” di Miguel Angel Zotto è partito in sordina nel primo tempo, ma ha chiuso in maniera travolgente nel secondo, trovando enorme consenso di pubblico.
I ballerini, quattro coppie oltre a Zotto e la sua partner, hanno presentato una sorta di storia del tango, partendo dalla nascita fino ai giorni nostri. Trascurando le banali scene di lotte coi coltelli, il primo quadro presenta in maniera molto asciutta, un ballo tra due uomini che creano il primo movimento del tango: “el ocho”.