
Fra tradizione e prudenza la prossima stagione disegnata da Dominque Meyer e Riccardo Chailly. Livermore e Martone pigliano tutto dirigendo il primo Macbeth e Gioconda, il secondo Rigoletto e Fedora. Manca completamente Wagner e l’opera barocca.
E’ stata presentata la prima stagione scaligera a firma Meyer-Chailly, essendo di fatto la stagione scorsa in gran parte saltata a causa dell’emergenza sanitaria. Grande spazio all’opera italiana con otto titoli su tredici, fra cui spicca il Macbeth di Giuseppe Verdi come titolo inaugurale.
Salta immediatamente all’occhio la predilezione per due registi, Davide Livermore e Mario Martone, che da soli si spartiscono quasi la metà delle nuove produzioni, accaparrandosi i titoli di maggior cartello: Macbeth (Dicembre 2021), Gioconda (Giugno 2022), Rigoletto (Giugno 2022) e Fedora (Ottobre 2022).
Restano, si fa per dire, I Capuleti e i Montecchi di Bellini (Gennaio 2022), affidati registicamente ad Adrian Noble ex direttore della Royal Shakespeare Company. L’interessante e mai rappresentata Thaïs di Massenet (Febbraio 2022) affidata a Oliver Py, controverso regista francese, attualmente direttore del festival di Avignone, che non solo approda per la prima volta alla Scala, ma per la prima volta in Italia. Il tedesco Mathias Hartmann dirigerà invece La Dama di Picche di Cajkovskij (Febbraio 2022), mentre Un Ballo in Maschera (Maggio 2022) sarà affidato al regista italiano Marco Arturo Marelli, al suo debutto alla Scala. Infine Irina Brook, figlia di tanto padre, dirigerà gli allievi dell’accademia nel Matrimonio segreto di Cimarosa (Settembre 2022).
Quattro fra riprese e ospitalità: Don Giovanni di Mozart (Marzo 2022), nella versione di Robert Carsen del 2011; Adriana Lecouvreur di Cilea (Marzo 2022) dal Covent Garden di Londra; Ariadne auf Naxos di Richard Strauss (Aprile 2022), dal Festival di Salisburgo e, unica concessione all’opera contemporanea, The Tempest di Thomas Adès (Novembre 2022), proveniente dall’opera di stato di Vienna.
Per quanto riguarda la direzione d’orchestra Riccardo Chailly dirigerà il Macbeth inaugurale e Un Ballo in Maschera. Da segnalare il ritorno di Lorenzo Viotti con Thaïs, dopo il riuscito Romeo e Juliette di Gounod, mentre Valery Gergiev rimane al repertorio russo dirigendo Cajkovskij.
Non resta che aspettare la serata di apertura del 7 dicembre dunque, che si preannuncia una riproduzione fedele della Tosca inaugurale del 2019, infatti cambia il titolo – Macbeth – e il compositore – Verdi - ma non gli interpreti. Ritroviamo infatti Davide Livermore alla regia con le scene di Giò Forma, video di D-Wok. Per la parte canora, Anna Netrebko da Tosca passerà ai panni di Lady Macbeth, Luca Salsi, da Scarpia a Macbeth e Francesco Meli, dallo sfortunato Cavaradossi al vincente Macduff.
Questo si chiama essere convinti della squadra. Avremo modo di fare i confronti.
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