
Successo pieno per Francesco Meli, Luca Salsi e Chiara Isotton al Palazzo Farnese di Piacenza
A riprova dell’assunto che un grande interprete può da solo fare lo spettacolo, venerdì 30 Luglio 2021 un terzetto di grandi voci ha creato una splendida Tosca nella suggestiva cornice del cortile di Palazzo Farnese a Piacenza.
Pur con un allestimento assai scarno, quasi accennato: qualche oggetto, qualche mobile, costumi classici senza pretese e proiezioni suggestive, ma non particolarmente originali, che movimentavano la facciata rinascimentale del palazzo; lo spettacolo è stato in toto creato da tre grandi voci e tre esperti e appassionati interpreti.
Francesco Meli sfoggia una voce dal timbro splendido, omogenea in tutti i registri, graffiante negli acuti a cui sale con spavalderia e coraggio, senza risparmiarsi, prendendosi i suoi rischi e coinvolgendo il pubblico che lo ha ampiamente ripagato. La sua interpretazione è classica e misurata e si appoggia sulle molte repliche che ha al suo attivo con il personaggio di Cavaradossi.
Lo stesso si può dire di Luca Salsi che ha cantato Scarpia nei maggiori teatri e che gestisce il personaggio con grande sicurezza, accenti luciferini e disinvoltura scenica. Anche Salsi non si è risparmiato, regalando al pubblico piacentino una voce torrenziale, brunita, con sfumature e accenti che esaltavano il fraseggio e l’indagine psicologica del personaggio.
Chiara Isotton, la meno esperta dei tre, è stata una vera rivelazione, trascinata e ispirata dai magnifici colleghi. Il soprano bellunese infatti dispone di un’avvenente figura e di una attenta e calibrata preparazione scenica che le hanno permesso di incarnare Tosca con credibilità. E’ inoltre sorretta da una bella voce, omogenea, ben proiettata e appoggiata negli acuti. Non le difettano abilità di fraseggio e il piglio della primadonna. Qualche ruvidezza, dovuta probabilmente alla minore esperienza, le viene facilmente perdonata.
Corretti gli altri interpreti, giovani per la maggior parte, fra cui si notano i timbri interessanti e le voci ben impostate di Andrea Galli (Spoletta) e Francesco Cascione (Sciarrone).
Sesto Quatrini dirigeva l’orchestra Filarmonica Italiana, impostando una lettura sostanzialmente tradizionale della partitura. La messa in scena era di Giorgia Guerra.
Grande successo a fine serata per i tre protagonisti, molto festeggiati dal pubblico.
R. Malesci (30 Luglio 2021)