Recensioni - Opera

Trent'anni fa cadeva il muro. Inizia la rinascita di Berlino come capitale teatrale e operistica della Germania

I teatri prima divisi fra est e ovest sono rimasti e fanno della capitale tedesca una delle città più ricche di proposte culturali

Il nove novembre 1989 cadeva il muro di Berlino, dando il via a quel breve processo che porterà all'unificazione tedesca. Sono passati trent'anni oggi, ma le immagini di allora restano vive nelle memoria di chi c'era, così come resta viva la grande emozione per una rivoluzione pacifica, unitaria, liberatoria. Tutti noi trent'anni fa abbiamo creduto sinceramente che da allora il mondo sarebbe stato migliore. E' così è stato, anche solo perché oggi è possibile andare a Berlino, ma anche a Parigi, Vienna, Amsterdam, senza vincoli e senza frontiere.

Per chi ama la musica resta un ricordo indimenticabile il concerto improvvisato del grande violoncellista Mstislav Rostropovič, che si precipita da Parigi per suonare davanti alle macerie del muro di Berlino. Anche per lui, sovietico ed esiliato, era caduto un simbolo di divisione e alienazione. Suona le suites per violoncello di Johann Sebastian Bach, il più classico e il più tedesco dei compositori.

Durante la guerra fredda Berlino non era divisa in due solo dal famigerato muro, ma anche teatralmente e operisticamente. Per la prosa avevamo ad Ovest la compagnia della Schaubühne am Lehniner Platz, attiva nel teatro che oggi vediamo dal 1962, mentre ad est fin dal 1947 il Berliner Ensemble diretto da Bertolt Brecht prima operante nel Deutschen Theater poi dal 1954 nell'attuale Theater am Schiffbauerdamm.

Inoltre ad Ovest nel 1963 venne costruito l' “Haus der Berliner Festspiele “ che divenne sede della Freie Volksbühne, la seconda compagnia berlinese di prosa dell'ovest. La DDR controbatte con la costruzione e l'inaugurazione nel 1952 del Maxim Gorki Theater, secondo teatro di prosa dell'est dedicato ad una programmazione di stretta osservanza socialista.

Anche il teatro lirico era per così dire raddoppiato. La famosa Staatsoper unter den Linden, che era stata parzialmente distrutta da un attacco aereo nel 1943, venne ricostruita mantenendo sostanzialmente lo stile ottocentesco e nuovamente inaugurata nel 1955 con “I Maestri cantori di Norimberga” di Richard Wagner. Essendo però nel settore Est divenne il primo teatro d'opera della DDR, la Repubblica Democratica Tedesca.

Ad ovest di contro si ricostruì la Deutsche Oper dove sorgeva l'omonimo teatro completamente distrutto dai bombardamenti del 23 Novembre del 1943. Si decise di edificare un nuovo edificio totalmente moderno, concepito dall'architetto Fritz Bornemann, che venne inaugurato nel 1961.

Fino ad allora l'opera all'ovest fu presentata al Theater des Westens che dopo il trasferimento alla Deutsche Oper continuerà ad essere il secondo teatro d'opera dell'ovest con una programmazione di operette e opere leggere. Per non essere da meno anche la DDR modernizzò fra il 1965 e il 1966 la “Komische Oper”, altro teatro d'opera rimasto nella zona est, con una facciata e un foyer contemporanei, ma mantenendo la sala neobarocca.

Oggi, a trent'anni dalla caduta del muro, Berlino gode di ben quattro teatri d'opera – Staatsoper, Deutsche Oper, Komische Oper, Theater des Westens - tutti attivi con un'amplissima programmazione e quattro grandi teatri di prosa - Schaubühne, Berliner Ensemble, Gorki Theater, Theater am Kurfürstendamm – ognuno con un proprio repertorio ed ensemble. Numerosi altri teatri storici e moderni completano la proposta teatrale, lirica e concertistica di una città che per anni ha portato avanti due sistemi teatrali paralleli e che oggi, forse unico lascito positivo della divisione della città, può vantare un numero invidiabile e vario di teatri attivi e operanti.

(R. Malesci 09/11/19)