Recensioni - Opera

Trieste: Lavinia Bini debutta in Bohème

A Trieste ritorna ‘La  Bohème’. Titolo amatissimo, apparso per ben 21 stagioni al Teatro Verdi, ha visto alternarsi, nei vari anni, alcuni fra i più importanti interpreti di quest’opera.

In questa occasione il Verdi ha puntato su un cast di voci giovani, tutte interessanti, credibili scenicamente e vocalmente, inserite in uno spettacolo di gusto tradizionale . costruito dal regista Carlo Antonio De Lucia, anche autore, con Alessandra Polimero , delle scene. Piacevoli i colorati costumi di Giulia Rivetti.

Il direttore Christopher Franklin offre una lettura molto personale della partitura. Alterna momenti in cui i tempi appaiono dilatati, esemplare in questo senso il valzer di Musetta, ad altri dominati dalla concitazione, come nel finale del secondo atto. I volumi orchestrali sono spesso prevaricanti e nei numerosi pezzi d’insieme si nota certa disomogeneità degli equilibri vocali. Una interpretazione che sicuramente ha delle motivazioni, ma che , per chi scrive, sono di difficile comprensione.

Buona la prestazione del coro, diretto da Paolo Longo, affiancato dai brillanti ragazzi dei Piccoli Cantori della Città di Trieste diretti da Cristina Semeraro.

Lavinia Bini , era al debutto nel ruolo. Ha offerto al pubblico triestino una intensa Mimì, che pare da subito consapevole della tragedia che l’aspetta. Il soprano può contare su una tecnica solida, una estensione ampia, una voce di grande bellezza, suggestiva nelle note gravi, piena in quelle centrali e con acuti luminosi.

Alessandro Scotto Di Luzio ha lavorato con passione su Rodolfo, facendo arrivare al pubblico il sensibile poeta anche attraverso una gestualità attenta, che risponde con minuziosa cura alle indicazioni della partitura. Il tenore in prossimità della prima, che ha dovuto saltare, è stato colpito da problemi di salute che gli hanno lasciato una tosse che gli ha tenuto compagnia nella recita cui abbiamo assistito. Sicuramente senza questo imprevisto la prova sarebbe stata ancora più brillante, ma quella ascoltata è stata una dimostrazione di grande professionalità, una narrazione credibile e molto suggestiva, vocalmente controllata con sicurezza ed in evidente crescendo nel corso della serata, conclusa con franchi applausi di approvazione.

Federica Vitali è una Musetta dalla figura accattivante, molto disinvolta scenicamente , che sicuramente non è stata aiutata dai tempi orchestrali. Leon Kim, prossimo Macbeth, è stato un Marcello scenicamente credibile, potente vocalmente per volume ed acuti, ma anche ricco di sfumature e di colori. Fabrizio Beggi, è un convincente Colline, che stappa un applauso convinto alla platea al momento della ‘Vecchia Zimarra’. Lo Schaunard di Clemente Antonio Daliotti è sicuro vocalmente e scenicamente.

Lo stuolo di personaggi secondari che sono determinanti per descrivere l’atmosfera parigina sono all’altezza delle aspettative: Alessandro Busi ha affrontato con garbo ed ironia con il doppio ruolo di Alcindoro/Benôit; Andrea Schifaudo ha offerto un brillante strumento vocale a Parpignol; funzionali allo spettacolo il sergente dei doganieri di Damiano Locatelli, il doganiere di Giovanni Palumbo, il venditore ambulante di Andrea Fusari.

Alla fine, applausi meritati per tutti, con particolare entusiasmo verso Lavinia Bini.

 

Trieste, Teatro Giuseppe Verdi, stagione d’opera e balletto 2022
“LA BOHEME”
Opera lirica in quattro quadri su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa da Scènes de la vie de Bohème di Henry Murger. Musica Giacomo Puccini


Mimì LAVINIA BINI

Rodolfo ALESSANDRO SCOTTO DI LUZIO

Musetta FEDERICA VITALI

Marcello LEON KIM

Colline FABRIZIO BEGGI

Schaunard CLEMENTE ANTONIO DALIOTTI

Alcindoro/Benôit ALESSANDRO BUSI

Parpignol ANDREA SCHIFAUDO

Il sergente dei doganieri DAMIANO LOCATELLI

Un doganiere GIOVANNI PALUMBO

Un venditore ambulante ANDREA FUSARI

Orchestra Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Maestro concertatore e direttore Christopher Franklin

Maestro del coro Paolo Longo
Con la partecipazione de I Piccoli Cantori della Città di Trieste
diretti da Cristina Semeraro
Regia Carlo Antonio De Lucia
Scene Alessandra Polimeno e Carlo Antonio De Lucia

Costumi Giulia Rivetti


Nuovo Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Trieste, 11 dicembre 2022