Recensioni - Opera

Un Bugiardo assai “composto” al Teatro Romano

Rassicurante messa in scena del capolavoro Goldoniano

Come proposta goldoniana quest’anno il Teatro Romano di Verona si affida ad un capolavoro come “Il Bugiardo” messo in scena dall’Estate Teatrale Veronese insieme alla Fondazione Atlantide – Teatro stabile di Verona per la regia di Paolo Valerio.

Si tratta di una messa in scena a tratti simbolica ma di stampo sostanzialmente classico, in cui il regista riprende l’idea scenografica del grande Josef Svoboda con un grande specchio inclinato che riflette alcune immagini proiettate sul bianco pavimento del palcoscenico. Il tutto viene completato da un tappeto mobile e da una sorta di  carrettino che aiuta le entrate e uscite dei personaggi lasciati per il resto ad agire in un palcoscenico assolutamente vuoto. Le immagini che dall’alto vengono proiettate sul pavimento e quindi si riflettono nel grande specchio-fondale riproducono scorci di Venezia o oggetti iconici settecenteschi. I costumi di Chiara Defant si muovono nel solco della più collaudata classicità settecentesca. L’effetto generale è comunque gradevole, a tratti affascinante, ma soprattutto rassicurante.

Come rassicurante è l’interpretazione degli attori che vengono guidati dal regista nel solco della tradizione, salvo alcune particolarità come trasformare il Dottor Balanzone da Bolognese a Pugliese. Fra gli interpreti si distingue Marcello Bartoli che interpreta Pantalone e Arlecchino. Dario Cantarelli interpreta un Bugiardo dai tratti casanoviani, che ci saremmo aspettati più incisivo soprattutto nei dettagli di perfidia insita nel personaggio. Uniforme il resto del cast : Roberto Petruzzelli, Lino Spadaro, Roberto Vandelli, Michela Mocchiutti, Marta Meneghetti, Gioia Salvatori.

Al resto pensa Goldoni regalandoci una serata piacevole.

R. Malesci (30/07/2010)