Recensioni - Opera

Una nuova età dell’oro per il tango argentino

Tango Metropolis al Teatro Romano: una notte di stelle nel cielo del tango

La compagnia argentina Tango Metropolis ha debuttato giovedì 4 agosto al Teatro Romano di Verona con il nuovo spettacolo in prima mondiale Tango & Noche: le coreografie sono di Pilar Álzarez, Claudio Hoffmann e Marijó Álvarez. Le repliche, nove in tutto per accontentare il nutrito ed esigente pubblico veronese, andranno in scena fino a sabato 13 agosto, fatta eccezione per domenica 7.
La compagnia Tango Metropolis, diretta da Pilar Alvarez, Claudio Hoffmann e Marijo Alvarez, si è costituita nel 2000 portando sulle scene mondiali una particolare fusione tra tango e contemporaneità: lei ballerina classica e contemporanea, lui (Claudio Hoffmann) coreografo, ballerino ed insegnante di danza e balli argentini folk.
 

Lo spettacolo ha visto in scena, oltre agli ideatori della serata, altre cinque coppie tutte davvero molto brave, anche se con interpreti diversissimi tra loro per modo di danzare e corporatura fisica.
La scenografia iniziale, ideata da Tristán Mur, rappresentava presumibilmente una strada di Buenos Aires: tre portoni e qualche finestra poco illuminata, costruiti in un’architettura di piccoli mattoni rossi. Pian piano entrano tutti gli interpreti: prima i cinque uomini che si alternano e si scambiano in continue entrate ed uscite; poi arrivano le donne, scaramanticamente vestite in raso viola.
Restano infine sulla scena i protagonisti della serata che si esibiscono in un tango con fuoriasse arditi, intercalati da ampie e numerose volcadas.
Segue l’unica milonga della serata eseguita, come di prassi, con velocissimi ganci, sacade e transpie.
La scena si illumina posteriormente facendo intravvedere un bordello degli anni ’20: le donne sono tutte vestite in stile charleston, con frange e piume colorate. Si susseguono quattro tanghi nei quali si alternano le varie coppie di danzatori, finché per il locale arriva l’ora di chiusura ed i clienti se ne vanno un po’ ubriachi; qualcuno si attarda ancora fuori azzuffandosi, mentre qualcun altro si affretta ad andarsene essendo riuscito a strappare ad una donna un presumibile seguito alla serata.
Usciti tutti i ballerini, appare sul fondo anche il quintetto diretto dal bandoneonista Daniel Binelli considerato uno degli eredi di Piazzolla. Mentre i tangheri si preparano con nuovi abiti per la scena successiva, l’orchestra conduce musicalmente lo spettatore attraverso le atmosfere di Buenos Aires. Come ormai in uso nella migliore tradizione del tango, oltre le parti suonate vere e proprio, ci sono numerosi momenti tamburellati sia dal violino che dal contrabbasso.
Siamo alla stazione del treno: gente che va, che viene, che arriva e parte. Il capotreno è particolarmente gentile con una passeggera e la fa vorticosamente girare sulle note di un tango-waltz. Tutto questo, in un rapido susseguirsi di entrate ed uscite con personaggi dalle diverse peculiarità che colorano l’ambiente con vivacità e virtuosismo, fin quasi ad arrivare ai ritmi della cumbia. Il passaggio di questo viaggio, reale sulla scena ed onirico nelle nostre menti, crea un’illusione di appartenenza che coinvolge tutti gli spettatori.
Prima della chiusura del primo tempo che vedrà le cinque coppie in scena danzare per la prima volta all’unisono, il quintetto si esibisce lasciando spazio ad ogni singolo strumento: Cristian Zárate al pianoforte, Martín Keledjian al contrabbasso, César Angeleri alla chitarra, Bruno Cavallaro al violino e da ultimo naturalmente Daniel Binelli al bandoneón.
La seconda parte dello spettacolo è un vero e proprio omaggio ad Astor Piazzolla, anche se non mancano i tradizionalissimi momenti riservati ai gauchos. Ancora una volta le coppie hanno inizialmente la possibilità di esibirsi una alla volta, fino al Libertango durante il quale il ritmo frenetico di sei coppie in perfetta sincronia, cattura completamente l’attenzione del pubblico.
L’alternanza di tango milonguero, tango de salon ed interferenze classiche fanno senz’altro di Tango Metropolis una delle realtà più interessanti ed innovative dello scenario mondiale.

Sonia Baccinelli 10 agosto 2011