Con quasi un’ora di ritardo a causa di un temporale che anche durante il prosieguo della serata in più di un’occasione ha messo a ...
Con quasi un’ora di ritardo a causa di un temporale che anche durante il prosieguo della serata in più di un’occasione ha messo a dura prova la capacità di resistenza di pubblico ed attori, mercoledì 9 si è inaugurato il 55° Festival Shakespeariano al Teatro Romano con “A Midsummer night’s dream”. Allestimento particolare in quanto si trattava dell’edizione del Watermill Theatre, con un cast di soli uomini, per la regia di Edward Hall e quindi recitata in inglese con l’ausilio di sovratitoli, che peraltro a causa del temporale quella sera non hanno funzionato costringendo gli spettatori ad un ulteriore piccolo sforzo.
Va innanzitutto detto che nonostante questi incidenti di percorso ed un protrarsi della serata sino all’1 di notte si è trattato di uno spettacolo bellissimo che ha ampiamente ripagato chi aveva deciso di restare sino in fondo. L’ensemble si è dimostrato preparatissimo ed ha offerto un livello di recitazione eccellente, oltre ad un affiatamento all’interno del gruppo che ha senz’altro favorito la riuscita dell’impresa, al punto che, per “riposarsi”, gli attori durante l’intervallo sono scesi in platea per esibirsi in una serie di canti a cappella. E musica, movimento e gioco sono state alla base della regia concepita dal giovane Edward Hall, che ha cercato di recuperare uno stile di recitazione il più simile possibile a quello dei tempi di Shakespeare, quindi: solo uomini in scena, musiche rigorosamente dal vivo, una cura meticolosa nel testo e una scena scarna, quasi essenziale, peraltro a mio avviso non sfruttata in modo appropriato, che veniva riempita dagli attori stessi.
La sensazione avuta alla fine è stata quella di una regia pulita e corretta alla quale però è mancata l’idea originale o comunque veramente brillante, ma ha fatto principalmente perno su testo ed attori, conseguendo peraltro un risultato di altissimo livello.
Si è trattato quindi di un allestimento riuscito ed estremamente godibile, che alla fine è stato ripagato da calorosissimi applausi da parte di un pubblico stoico ma soddisfatto.
Davide Cornacchione 9/7/2003