Recensioni - Opera

VERONA: Straordinaria esibizione della compagnia di Victor Ullate

E’ già molto difficile descrivere un balletto quando ha una trama; quando non ce l’ha e la qualità dello spettacolo e dei danzator...

E’ già molto difficile descrivere un balletto quando ha una trama; quando non ce l’ha e la qualità dello spettacolo e dei danzatori è una di quelle cose che si vedono raramente, si rischia che, parlando troppo, la magia svanisca ed alla fine restino solo delle vuote parole.
La compagnia, diretta da Eduardo Lao, ha legato il suo nome a quello di Victor Ullate. Il gruppo nasce nell’aprile del 1988 su richiesta del Ministero Spagnolo della Cultura: Ullate selezionò allora una ventina di danzatori e oggi nella compagnia, apprezzatissima in Spagna ma anche all’estero, trovano impiego una sessantina di persone.
Victor Ullate, coreografo e danzatore spagnolo, nasce nel 1947, ma matura artisticamente con Maurice Bejart all’interno del “Ballet du XX Siècle”. I ruoli in cui danza come protagonista sono quelli di “Bhakti”, “L’offrande chorégraphique”, “Romeo et Juliette”, “Nijinsky clown de Dieu” e “Nomos Alpha”. Ullate è stato per anni considerato da Bejart “uno dei danzatori più completi al mondo” e Béjart ha creato per lui il balletto “Gaité Parisienne”.
Sicuramente il percorso culturale ed artistico maturato in seno alla compagni di Bejart gli ha permesso di arrivare ai risultati di sicuro successo cui ha potuto assistere il pubblico veronese ieri sera. Lo spettacolo prevedeva quattro balletti: due di gruppo e due passi a due, disposti a chiasmo tra il primo ed il secondo tempo. Il repertorio proposto era quanto di meglio questa compagnia potesse offrire. In Burka, il primo dei quattro balletti ad essere rappresentato, le sei danzatrici ed i tre danzatori hanno subito messo in mostra la loro superba tecnica accademica ed il loro perfetto sincronismo. La musica scelta era quella dei “Dead can Dance” ed il brano è stato coreografato da Eduardo Lao. I costumi bianchi, ridotti al minimo (reggiseno e piccolo pareo per le donne, coulotte per gli uomini), esaltavano le linee che si tagliavano sullo sfondo nero. Perfetti equilibri in punta dopo aver fatto grand battemant in qualsiasi direzione.
I due passi a due, certamente impegnativi per le due coppie di danzatori (Ana Noya/Dario Mealli e Ana Noya/Yevgen Uzlenkov), sono risultati un po’ troppo lunghi, specialmente il primo (unico balletto che non prevedeva l’utilizzo delle scarpe da punta). “De Triana a Sevilla” e “Sola” coreografati entrambi da Ullate erano rispettivamente su musica di Manolo Sanùcar ed Arvo Pärt.
Straordinario l’ultimo brano presentato. “Jaleos” ha debuttato a New York il 2 ottobre 1996, su musica di Luìs Delgado e coreografia di Victor Ullate. Particolari i costumi disegnati da Eduardo Lao: tutina in ciniglia bordeaux con profonda scollatura sul retro con maniche e pantalone in tulle aderente nero per le otto donne; dorso nudo e pantaloni neri punteggiati di rosso per i sette uomini. Il progetto luci di Olga Garcìa, che prevedeva numerose luci di taglio e illuminazioni dal fondo, ha senz’altro valorizzato la coreografia ed i costumi a partire dall’entrata da sinistra scandita da linee diagonali. Belle anche le soluzioni a canone prima con quattro coppie una per volta e poi sempre con quattro coppie, ma due alla volta. Funzionali allo scopo i corridoi di luce creati inizialmente sul fondo dove i ballerini entravano da destra, poi a proscenio con entrate da sinistra ed infine in centro con entrate ancora da destra anche questo tutto in canone singolo femminile e maschile.
I ballerini di Ullate sono tecnicamente strepitosi: eseguono, apparentemente senza alcuno sforzo, lift in tutte le direzioni umanamente consentite, pirouettes triple e quadruple in punta, grand battements e grand jetés con aperture di oltre 180°, giri finiti in balance arabesque o attitude dietro con controllo eccezionale di ogni muscolo. Il virtuosismo finale poi ha superato ogni aspettativa con 8 conti di fouettés tutti tripli! Ed alla fine non poteva mancare Ullate a raccogliere il meritato successo di applausi.
Lo spettacolo replicherà venerdì e sabato sera e consiglio di non perderlo. Sonia Baccinelli 19/08/2004